Def, Lollobrigida: “Il segnale è chiaro: il governo investe nel lavoro tutto ciò che può”
Il governo ha tracciato la politica economica per i prossimi anni, una linea – come ha evidenziato Giorgia Meloni – «fatta di stabilità, credibilità e crescita». Bisogna puntare sul mondo del lavoro, l’unico in grado di creare ricchezza e, dunque, anche le condizioni per ridistribuirla. A ribadire la visione strategica di Palazzo Chigi è stato il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, soffermandosi sulla scelta compiuta in sede di Def di estendere il taglio del cuneo fiscale, in particolare a vantaggio dei lavoratori con redditi medio bassi. E, anche, di investire nella stessa direzione il “tesoretto” da 3 miliardi risultato dal contenimento del deficit.
Lollobrigida: “Il governo investe tutte le disponibilità nel lavoro”
«Credo sia un bel segnale che tutto quello che il governo riesce a risparmiare o avere come disponibilità economica vada investito in maniera decisa nel mondo del lavoro perché il mondo del lavoro è quello che va rilanciato: creare ricchezza per poterla ridistribuire», ha detto il ministro dell’Agricoltura a margine della consegna degli attestati agli studenti del corso di “Tecnico superiore in pratiche innovative ed ecosostenibili per la gestione dell’agroecosistema vigneto” della Scuola “Cerletti-Crea”.
L’inversione di marcia rispetto al passato
In passato, ha aggiunto Lollobrigida, «la ricetta di redistribuire quello che non avevamo ci ha messo in condizione di vendere i nostri asset più pregiati, impoverendoci; l’indebitamento folle a cui siamo andati incontro era dovuto al fatto che non corrispondeva a investimenti. Oggi – ha sottolineato il ministro – si investe su lavoro e produzione».
Lupi: «È la strada corretta da seguire»
«Il Def approvato ieri dal governo di centrodestra certifica che anche nel 2023 il nostro Paese crescerà e che le risorse devono essere concentrate per aiutare famiglie ed imprese». Lo afferma Maurizio Lupi. «Bene quindi la scelta dell’esecutivo di favorire la natalità e di aumentare i salari reali. Tre miliardi sono un buon segnale, vanno utilizzati tutti per aumentare i salari reali e portare quindi alla diminuzione del cuneo fiscale. È la strada corretta da seguire».