Direzione Pd, partono i “siluri” contro la segretaria. “Così non va, non sei unitaria”
Mentre i giornaloni fanno la “ola” alla Schlein che dice e non dice, tra banalità, inconcludenze e “richiami” della foresta contro il fascismo; all’interno del Pd si mormora e monta un protesta non tanto sotterranea contro il “metodo Schlein”. Viene allo scoperto in più di un intervento di peso durante la direzione in corso. Il primo è di Gianni Cuperlo: “Il Pd non si può governare con una logica maggioritaria”, ha detto il parlamentare dem. Non nascondendo le critiche per l’intesa della Schlein “solo con Bonaccini” e le scelte della nuova segreteria nazionale.
Schlein, primi siluri alla direzione del Pd
Schlein “balla da sola”, al limite con Bonaccini, ma così non va. Cuperlo aveva già espresso la critica in un trwitt di pochi giorni fa:”Auguri di buon lavoro alla nuova segreteria. Elly Schlein aveva parlato di unità e pluralismo ma in realtà non si è voluta riconoscere la ricchezza delle differenze espresse dagli iscritti nel congresso dei circoli”. Una posizine fortemente critica avvalorata da altri due interventi. Parte in tromba Paola De Micheli, che ha parlato di una “segretaria non unitaria”.
Il “siluro” della De Micheli alla Schlein
“La speranza generata dal Congresso deve avere conseguenze visibili- sostene l’ex ministro e competitor della Schlein alle primarie. La prima nel partito: facciamo ora la fase costituente per definire la moderna identità del Pd, non con la vecchia modalità. Un vero percorso costituente serve per unire e semplificare il processo e identificare l’organizzazione nuova come strumento”. Poi è entrata nel merito del metodo: “La segreteria è maggioritaria e non unitaria. Poco male- dice con ironico pragmatismo- . A me interessa il pluralismo sostanziale. L’ho detto in Assemblea in ogni luogo, senza i cattolici il Pd non è più il Pd. Ci vuole uno sforzo vero”. Uno sforzo che ad oggi la De Micheli e molti altri nel Pd non vedono.
Pd, Costa e Cuperlo: “Da te sgrammaticatura politica”
Tra le altre cose, De Micheli ha suggerito alla segretaria di fare quadrato su due temi , il due temi, il Pnnr e il Def: “Così riunisci le opposizioni e guidiamo un processo per mettere spalle al muro la destra”. L’ex ministra delle Infratrutture è una “praticona”, pensa alle alleanze, a una strategia. Ma fin’ora Schlein non ha raccolto. A proposito dei cattolici dem, un altro siluro è arrivato da Silvia Costa, che ha accusato la Schlein di “sgrammaticatura politica”: ossia convocare una conferenza stampa prima della Direzione del Pd. L’ex europarlamentare ne fa una questione di forma e di sostanza. La conferenza pre-Direzione di mercoledì scorso è stata convocata “per non farci trovare di fronte a una discussione che non ci faccia sentire di fronte a una donna sola al comando come dici tu”, ha spiegato Costa rivolgendosi alla Schlein. Ebbene, le dice a chiare lettere Silvia Costa, così non va: “Perché su alcuni temi usciti nella conferenza di ieri – penso alla gestazione per altre e al termovalorizzatore- mi ha un po’ preoccupata che tu abbia espresso delle idee specifiche. Hai detto che faremo una discussione, la sollecito”, la sfida.
L’accusa: “segretaria, non sei non unitaria, così non va”
Già, sarebbe gistoso vedere cosa uscirebbe fuori da un dibattito su questi temi sui quali la segretaria “scappa” in modo piuttosto palese. Perché, per l’ex europarlamentare, “alcune uscite personali su alcuni temi poco si conciliano con spirito di pluralismo e unità”. Inoltre, ha proseguito, “in segreteria c’è stato poco riconoscimento alla cultura cattolico democratica. Sono cose che attengono al tema del pluralismo. C’è bisogno di maggiore ascolto e attenzione, confido ci sarà”. Un malcontento che anche ieri palesò a chiare note proprio un membro della segretaria, Stefano Lepri, cattolico democratico, ex-senatore Pd. Le critiche riguardano posizioni precise e dal suo punto di vista non condivisibili sulla maternità surrogata e non solo.