Editoria, De Benedetti silura Stefano Feltri: Fittipaldi nuovo direttore di “Domani”

6 Apr 2023 19:25 - di Redazione
Domani

Grandi manovre nella stampa nostrana. Ha fatto scalpore ieri la notizia della nomina di Matteo Renzi alla direzione del Riformista al posto di Piero Sansonetti, che andrà invece a dirigere l’Unità. È di oggi, invece, il cambio della guardia alla guida di Domani, il giornale fondato da Carlo De Benedetti: fuori Stefano Feltri e dentro Emiliano Fittipaldi, firma di punta della cronaca giudiziaria. È stato lo stesso ormai ex-direttore a dare la notizia via tweet. «Dopo tre anni – scrive Feltri – si chiude la mia esperienza di direttore di Domani, un giornale che ho contribuito a fondare e che ha mosso tante idee ed energie. Da oggi inizia una fase nuova». Per poi aggiungere: «Non è mio costume fare polemiche o commenti sui posti in cui ho lavorato, quindi non chiedetemeli».

L’ex-direttore: «Non faccio polemiche»

Parole che lasciano intravedere una separazione tutt’altro che consensuale. In effetti, è facile immaginare che il siluramento di Feltri sia stato un vero fulmine a ciel sereno. Prova ne sia il fatto che solo ieri l’ormai ex-direttore, ospite di Lilly Gruber, commentando le notizie provenienti dal Riformista, aveva detto che «non considerava Renzi un suo collega». Voleva essere una presa di distanza e si è rivelata una profezia più che azzeccata. Di segno, ovviamente, opposto la nota della società che edita il quotidiano. «L’editore e il Consiglio di amministrazione – vi si legge – ringraziano Stefano Feltri per l’impegno e il lavoro svolto in questi anni. E augurano al nuovo direttore di affrontare con passione l’importante sfida che lo attende».

Il Domani ha una diffusione di 14mila copie

La stessa nota spiega che «l’editore ha deciso di sostenere il giornale con nuovi importanti investimenti in ambito digitale al fine di consolidare il ruolo che Domani si è conquistato nell’ambito del panorama informativo italiano». Secondo gli ultimi dati disponibili (ottobre 2020), il giornale (cartaceo) ha una diffusione pari a 14mila copie, cui vanno sommati circa 7mila abbonamenti digitali. Negli ultimi tempi, il Domani si era segnalato per la virulenza dei suoi attacchi nei confronti del governo e del presidente del Consiglio, in particolare. Non è l’unico, ovviamente. Ma in questo caso gli attacchi al premier sembrano mossi soprattutto da motivazioni di carattere personale, avendo in passato la Meloni (quando era all’opposizione) deciso di querelare proprio il neo-direttore.

 

 

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