Emanuela Orlandi, si riapre la pista inglese. Il fratello Pietro: ho elementi che mi dicono che è stata a Londra (video)

5 Apr 2023 12:17 - di Lorenza Mariani
Emanuela Orlandi

Emanuela Orlandi, torna in primo piano la pista inglese. A rilanciarla è il Corriere della sera, tornato sul caso con nuove rivelazioni emerse nelle ultime ore e che, scrive il quotidiano, «provengono da fonti diverse e, forse non a caso, presentano punti di convergenza. A cominciare dalla destinazione dell’ostaggio: Londra». Di questa traccia, e delle ultime novità sul fronte dell’inchiesta aperta per la prima volta in Vaticano, Pietro Orlandi ha parlato ieri a Di Martedì su La7, ospite insieme al suo avvocato, Laura Sgrò.

Emanuela Orlandi, si riapre la pista di Londra

Non solo. Nel talk condotto da Giovanni Floris che ha riservato un significativo spazio alla vicenda della figlia del messo vaticano rapita e scomparsa ormai 4o anni fa, il fratello della giovane ha commentato anche quanto emerso da un altro documento “riservatissimo”, pervenuto al Corriere della sera, che descrive i presunti spostamenti della quindicenne, a partire dalla sera stessa della scomparsa. Ma procediamo con ordine.

Pietro Orlandi: «Tanti elementi portano a capire che sia stata lì»

E commentando la notizia di un trasferimento di Emanuela in Sardegna subito dopo il rapimento, il fratello Pietro ha lanciato un monito che sembrava più un richiamo che un appello: «Certe notizie creano confusione e danno». Quindi, soffermandosi sulla pista inglese, nello specifico, ha anche aggiunto: «Quando dico che credo alla pista di Londra dico sul serio, tanti elementi portano a capire che sia stata lì. C’è stato un ricatto tra due gruppi di persone, con Emanuela messa in una situazione per un ricatto più forte. Qualcuno ha commesso qualcosa e usato quella situazione per fare un ricatto enorme».

Emanuela Orlandi, contatti tra personaggi di livello del Vaticano e le istituzioni inglesi?

Del resto, già la scorsa settimana Pietro Orlandi aveva ribadito la sua convinzione nella pista investigativa che porta in Inghilterra, suffragata da fatti e documenti. E di avere motivo di credere che Emanuela fosse passata per Londra. Un convincimento che ieri sera il fratello di Emanuela ha rilanciato anche in tv, asserendo: «Sono entrato in possesso di documenti in cui ci sono riscontri che mi dicono che quanto c’è scritto in quei fogli è vero. Alcune persone, in contatto con personalità della Chiesa Anglicana, mi hanno detto delle cose in relazione alla presenza di mia sorella a Londra. Ci sono delle relazioni tra personaggi di alto livello del Vaticano e le istituzioni inglesi».

Il fratello Pietro convocato in Vaticano

Pertanto, a questo punto resterebbe da capire se queste informazioni e i relativi dossier potranno entrare nelle indagini riaperte in Vaticano. Il promotore della giustizia vaticana Alessandro Diddi ha decido di riaprire le indagini insieme alla Gendarmeria. Dovrebbero essere nuovamente esaminati e controllati fascicoli. Documenti. Segnalazioni. Note informative e testimonianze legate al caso. Così, ha detto Pietro Orlandi a Floris, «dopo Pasqua dovremmo andare a verbalizzare qualcosa», spiegando di essere stato convocato dal Promotore di Giustizia vaticano che sta svolgendo una nuova indagine sul caso. Un caso esploso a Roma il 22 giugno del 1983 e ad oggi ancora irrisolto e aperto.

In alto e sotto, alcuni momenti della partecipazione di Pietro Orlandi a DiMartedì, dalla pagina Facebook del programma de La7

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *