Emergenza migranti: il dispetto delle 4 regioni rosse. Non firmano l’ordinanza e si chiamano fuori

17 Apr 2023 8:34 - di Luisa Perri
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Follie rosse sull’emergenza migranti: le quattro regioni a guida Pd non hanno infatti firmato l’intesa, prevista nell’ordinanza firmata dal capo della Protezione civile. Una scelta ideologica, dettata dal neo segretario Pd Elly Schlein, che ha imposto il dispetto al governo, ma indirettamente anche il danno ai cittadini delle quattro regioni amministrate dal centrosinistra (e ai chi sbarca).

Questi i fatti: domenica pomeriggio il capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, ha firmato l’ordinanza numero 984 contenente le “prime disposizioni urgenti per fronteggiare, sul territorio delle Regioni Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria, Sardegna, Sicilia e delle Province Autonome di Trento e di Bolzano, lo stato di emergenza in conseguenza dell’eccezionale incremento dei flussi di persone migranti in ingresso sul territorio nazionale attraverso le rotte migratorie del Mediterraneo”. Restano invece fuori Toscana, Emilia Romagna, Campania e Puglia: le giunte di centrosinistra non hanno firmato. Una scelta irresponsabile, dettata solo dall’ideologia.

Nel frattempo, anche i sindaci Pd si scagliano contro gli emendamenti al decreto Cutro tra cui la stretta alla protezione speciale. Si dicono «molto preoccupati», in un documento congiunto i primi cittadini di Roma Roberto Gualtieri, di Milano Beppe Sala, di Napoli Gaetano Manfredi, di Torino Stefano Lo Russo, di Bologna Matteo Lepore, di Firenze Dario Nardella.

“Il no delle quattro regioni rosse pare un gesto fatto per dispetto”

«Che le regioni di sinistra governassero contro i cittadini già lo sapevamo, ora con la loro opposizione alla definizione dell’intesa per l’applicazione dello stato d’emergenza con il governo ne abbiamo avuto la conferma. Sembra un gesto fatto per dispetto, eppure i governatori di Toscana, Emilia Romagna, Campania e Puglia in questo modo rendono più difficile la gestione di un’emergenza che si complica sempre di più col passare delle settimane». Così in una nota la deputata di Fratelli d’Italia, Marta Schifone, che aggiunge: «Bene ha fatto l’esecutivo a dichiarare lo stato d’emergenza per l’immigrazione, ora ognuno ha il dovere di collaborare per quelle che sono le rispettive competenze, per garantire il bene degli italiani e dei richiedenti asilo che hanno realmente bisogno».

Gasparri: il pregiudizio ideologico prevale sull’interesse degli italiani

«Sottraendosi a queste procedure – incalza il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri – le quattro regioni mettono in difficoltà sia le persone che sbarcano e che hanno bisogno dell’aiuto della Protezione Civile e di altre strutture nazionali, sia le amministrazioni comunali dei loro territori che si vedono private di un adeguato supporto. Da un lato ci si lamenta di un mancato aiuto, della carenza dei mezzi, poi per ragioni di pregiudiziale politica le Regioni Emilia-Romagna, Puglia, Campania e Toscana non vogliono dar seguito a una procedura che, lo ribadisco, serve proprio a soccorrere in maniera più adeguata gli stranieri che arrivano in Italia e le amministrazioni comunali che giustamente chiedono un sostegno dello Stato, non potendo disporre autonomamente di risorse economiche e di mezzi tecnici adeguati. Sinceramente sorprende che il pregiudizio politico prevalga sull’interesse dei territori e sul ricorso a procedure migliori con l’intervento della Protezione Civile e di istituzioni nazionali».

“Pagheranno i cittadini delle quattro regioni rosse i no ideologici”

«Pagheranno i toscani i no ideologici della giunta Giani, che assieme alle altre regioni gestite dalla sinistra, non hanno firmato l’intesa per migliorare la gestione dell’immigrazione», commenta in una nota il deputato toscano della Lega Andrea Barabotti. «Sono una scelta sciagurata che pagheranno i toscani, perché i migranti che delinquono rimarranno sul territorio senza avere un centro grazie al quale essere facilmente e rapidamente rimpatriati». Ma il ragionamento vale anche per gli abitanti di Emilia Romagna, Puglia e Campania.

Valerio Valenti commissario per l’emergenza migranti

Sarà intanto Valerio Valenti, capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’Interno il commissario delegato per lo stato di emergenza per i migranti. Compito del nuovo commissario è coordinare le attività volte all’ampliamento della capacità del sistema di accoglienza, con particolare riferimento agli hotspot e ai centri previsti dal Sistema di accoglienza e integrazione, coinvolgendo i territori interessati, e a coordinare l’attività per l’accoglienza dei migranti in strutture provvisorie, nelle quali siano assicurati il vitto, l’alloggio, il vestiario, l’assistenza sanitaria e la mediazione linguistico-culturale. Ma Valenti è anche chiamato ad individuare le migliori soluzioni per assicurare un servizio continuativo di trasporto marittimo e aereo, da parte di vettori appositamente individuati, dagli hotspot ai territori dove saranno individuati i centri e strutture. Il commissario per realizzare questi obiettivi può agire anche in deroga ad una serie di norme, viene previsto nel documento.

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