Esce la biografia di Franco Battiato, il maestro che ci fece canticchiare Gurdjeff e Guénon
Franco Battiato è stato un artista unico nel suo genere. Capace di rendere popolari teorie complicate e concetti filosofici di diversa provenienza, ha portato il grande pubblico a canticchiare sulle spiagge le teorie di Gurdjieff e di Guénon, esoteristi divenuti pop nei suoi brani. E’ stato lui il primo artista in Italia a vendere un milione di copie con l’album La voce del padrone.
Innumerevoli i suoi successi, da Centro di gravità permanente a Bandiera bianca, da Voglio vederti danzare a Prospettiva Nevski, passando per Gli uccelli, Segnali di vita, E ti vengo a cercare, La stagione dell’amore, L’ombra della luce, fino ad arrivare alla canzone d’amore più bella di sempre, La cura.
Dagli album sperimentali passò, negli anni Ottanta, a deridere costumi e convinzioni dei contemporanei. Dopo aver ballato sulle ceneri degli anni dell’impegno non mancò di deridere quelli dell’edonismo. Nel campo musicale Battiato ha composto di tutto: pop, rock, classica, opera e non ha mai smesso di sperimentare. La sua incontenibile curiosità, però, l’ha portato a frequentare anche i linguaggi del cinema e della pittura.
Roberto Tardito, nella biografia del Maestro appena uscita per Lindau (Franco Battiato lascia tutto e seguiti, pp. 276 euro 23) ripercorre la sua produzione discografica, individuando i temi ricorrenti e analizzandoli a partire dai testi; in qualità di addetto ai lavori, poi, racconta l’evoluzione sonora di Battiato lungo tutta la sua carriera e i concerti indimenticabili di cui è stato protagonista.
Il volume è arricchito da un testo di padre Guidalberto Bormolini, che ha accompagnato spiritualmente Battiato nell’ultimo scorcio della sua vita.