Fazzolari: “Nel governo vince la condivisione”. I fatti ci danno ragione: “Scende lo spread, la borsa sale. E il Pil…”

14 Apr 2023 9:05 - di Ginevra Sorrentino
Fazzolari

Dalle nomine delle partecipate di Stato basate su criteri di competenza e fruibilità, ai traguardi fissati e raggiunti dall’esecutivo in carica, Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario di Stato alla Presidenza del consiglio dei ministri con delega all’attuazione del programma di governo, rilancia in un’intervista al Corriere della sera i risultati politici, economici e sociali, solidi e duraturi, nell’interesse della Nazione, fin qui conseguiti. Precisando, altresì, come e perché siano il frutto di una condivisione che la squadra di centrodestra ha perseguito dal primo istante. Sottolineando: «La forza del centrodestra è che partiti diversi agiscono come una squadra. La sfida è governare bene»…

Fazzolari, non solo nomine: «Nel governo vince la condivisione»

Un lavoro corale, quello di cui dà conto nell’intervista Fazzolari, il cui successo è testimoniato dai dati. Cifre che, con l’attendibilità della matematica percentuale, attestano la fiducia di imprese e famiglie nel governo alla guida del Paese e testimoniano coesione e competenza della sua squadra di centrodestra al lavoro su scelte e provvedimenti che rilanciano una visione politica solida e duratura. «Lo dicono i dati», afferma allora con sicurezza e soddisfatto dei risultati fin qui conseguiti Fazzolari. Poi ne elenca alcuni: «Sale, per Istat, il clima di fiducia su imprese (da 104 a 110) e famiglie (da 90 a 105). Perché il governo dà impressione di durare e non inseguire ogni minuto i sondaggi».

Lo dicono i dati: «Scende lo spread da 240 a 180, la borsa vola a +23%»

E ancora. «Scende lo spread da 240 a 180, la borsa vola a +23%. Il Pil va meglio delle previsioni: dallo 0,3 siamo saliti allo 0,9. I titoli di Stato vanno esauriti a ogni asta e nel primo bimestre dopo la legge di bilancio abbiamo +100 mila posti di lavoro a tempo indeterminato, cui può aver contribuito il sostegno alle imprese che assumono e i 6,5 miliardi destinati alla riduzione del cuneo fiscale ai quali nel Def ne aggiungiamo altri 3». Tanto che, proprio sul Def, il senatore di FdI aggiunge: «Un Def serio. Vogliamo rompere la tradizione di dati smentiti a fine anno, in peggio. Confermiamo il disavanzo già indicato nel Documento programmatico di fine anno e quindi del 4,5% quest’anno, con veloce riduzione nei prossimi. E una crescita del Pil dell’1% che non ci soddisfa ma è ben al di sopra delle previsioni».

Le dirimenti precisazioni su Pnrr e Superbonus

Non solo. Smentendo gufi, cassandre e detrattori perenni, Fazzolari puntualizza: «E la smettiamo con le bugie sul “tutto gratis”». Su Pnrr o Superbonus? Chiede l’intervistatore. Netta e circostanziata la replica: «Entrambi. Il Superbonus pesa per oltre 70 miliardi e peggiora il debito pubblico del 2023 e delle annualità successive. Dovendo ridurre gradualmente il rapporto debito/Pil abbiamo meno risorse a disposizione, ad esempio su sanità e istruzione. Per di più oltre il 50% delle risorse è andato a vantaggio del 10% della popolazione più ricca: con il Superbonus sono stati ristrutturati anche dei castelli. Toglie ai poveri e dà ai ricchi».

Lo stato di emergenza? «Serve solo ad accelerare le procedure per affrontare l’emergenza immigrazione»

E il Pnrr? «Ingenuo credere che sia gratis anche il Pnrr. I 122 miliardi presi a prestito sono conteggiati, per competenza annuale, nella determinazione del rapporto deficit/Pil. Vuol dire che le opere finanziate con il Pnrr riducono lo spazio di manovra. Solo noi di FdI lo avevamo detto». E quindi? Spenderli o no? Incalza il Corriere della sera. «Sì ma bene – risponde Fazzolari –. Che poi conclude: «È il lavoro che fa, seriamente, il ministro Fitto relazionandosi con la Commissione». Infine, sullo stato di emergenza appena varato, sostenuto da un primo finanziamento di cinque milioni di euro, e che avrà la durata di sei mesi, da Fazzolari arriva una dirimente precisazione: «Quello di Conte limitava con Dpcm le libertà fondamentali, compresa la possibilità di uscire di casa. Il nostro serve solo ad accelerare le procedure per affrontare l’emergenza immigrazione».

Fazzolari sulla Schlein: non rappresenta un problema.« A ora, non è un’alternativa di governo»

Ma la chiusa dell’intervista è riservata al Pd formato Elly Schlein: vuole essere un problema per voi. La teme? Domanda il giornalista al suo interlocutore. Lapidaria la risposta: «No, ci fa un favore il suo radicalizzare la sinistra. Mostra che, a ora, non è un’alternativa di governo»…

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *