FdI propone la legalizzazione dei super spray anti orso: negli Usa funzionano nel 90% dei casi

11 Apr 2023 18:52 - di Leo Malaspina

Si svolgeranno domani, a Caldes (Trento), i funerali di Andrea Papi, il giovane runner aggredito da un orso e trovato morto in un bosco, e per tutta la giornata il comune trentino ha disposto il lutto cittadino in segno di partecipazione e vicinanza. Per esprimere “cordoglio per la sua tragica scomparsa”, il Comune di Caldes ha ordinato per domani l’esposizione a mezz’asta delle bandiere in tutti gli edifici comunali, in segno di lutto, l’osservanza, nei luoghi di lavoro, di un minuto di silenzio e raccoglimento alle ore 15, momento delle esequie, e la sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche organizzate.

Intanto, non si placa la polemica sulle misure da adottare per arginare il fenomeno delle aggressioni da parte degli orsi nei boschi del Trentino: si va dall’eliminazione del numero in eccesso degli esemplari, rispetto alle capacità del territorio, al possibile trasferimento degli stessi in zone meno pericolose per gli esseri umani.

Uno spray può risolvere il problema degli orsi?

Da Fratelli d’Italia, invece, arriva la proposta di legalizzare e diffondere l’uso degli spray urticanti anti orso, molto più potenti di quelli usati come autodifesa dalle donne e per il momento vietati in Italia. Sempre a base di peperoncino (il principio attivo è la capsicina), che si diffonde nell’aria, lo spray mette praticamente sempre in fuga l’orso e evita ogni rischio di contatto con l’essere umano. L’effetto del “bear spray”, un prodotto disponibile ormai da decenni, è insomma dimostrato in vari Paesi stranieri in cui questo strumento è permesso: negli Usa avrebbero ridotto i casi di aggressione da parte degli orsi di almeno il 90%.
Legalizzazione degli spray da autodifesa contro gli orsi (versioni più potenti di quelli al peperoncino per l’uomo) utilizzati già in tutti i grandi parchi mondiali dove insistono i plantigradi e incredibilmente mai richiesti finora dalle autorità locali come sistema di difesa personale per tutti i frequentatori della montagna in zone ormai oggettivamente pericolose”, dichiara Alessandro Urzì, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Affari Costituzionali della Camera.

Urzì (FdI): “Una proposta di legge per legalizzare lo strumento”

“Ancora di più, dopo l’aggressione mortale del giovane Andrea Papi, in Val di Sole, quello che è peggio è sapersi senza mezzi di fronte alla forza di un orso. Si tratta di spray – aggiunge Urzí – che non sono ammessi in Italia ma lo dovranno essere se vorremo dotare chi almeno vive in montagna del primo presidio di sicurezza personale, di autodifesa. Una proposta di legge è già pronta e sarà depositata nelle prossime ore per dare il tangibile segnale di una strada imboccata per non far sentire soli i residenti e chi la montagna la vive e non la commenta sui social dal proprio salotto di casa”.

“Massimo sostegno al governo che dai primi giorni del suo insediamento, quando il tema della difficile convivenza fra grandi predatori, residenti, allevatori e coltivatori e turisti era ancora ignorato ai più, lo aveva posto attraverso il ministro Lollobrigida fra le priorità. Si ricorderà anche un mio ordine del giorno – ricorda Urzì – presentato e approvato ancora alla fine dell’anno scorso alla Camera, seguito poi dalla modifica della legge per agevolare interventi sul territorio contro i cinghiali, e anche di più se necessario, quando questi si fossero trovati nei centri residenziali. Ora si sosterrà il governo nei prossimi passi nella stessa direzione. Fra le priorità: intervenire alla radice del problema creato dal progetto Life Ursus, letteralmente sfuggito di mano alle autorità locali. Sul tema ho già presentato un’interrogazione parlamentare. Intanto si dia il via libera allo spray anti orso”, conclude il capogruppo.

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