Forma – Civitavecchia

12 Apr 2023 0:01 - di Redazione

Forma
Via Trieste, 9 – 00053 Civitavecchia – Roma
Tel. 0766/672647
Sito Internet:

Tipologia: tradizionale con spunti creativi
Prezzi: antipasti 12/14€, primi 16/19€, secondi 20/21, dolci 8€
Chiusura: Lunedì

OFFERTA
Gianluca Formichella, chef e patron di questo ristorante di Civitavecchia, respira aria di cucina da quando era piccolo, da quando i genitori avevano una trattoria di mare in città, Le Palamite. La scuola di cucina poi e l’esperienza al fianco di Paolo Trippini, chef dell’omonimo ristorante a Civitella del Lago, lo hanno definitivamente formato in ambito gastronomico, tant’è che da qualche anno ha aperto il suo Forma situato nelle vie del centro storico. Le origini sono marinare, ma il menù parla anche di terra, con piatti tradizionali rivisitati in chiave moderatamente creativa e una scelta che cambia con il mutare delle stagioni. Dopo un piccolo benvenuto a base di pane (non tostato), burro e alici e un piccolo supplì alla pescatora, serviti con una ciotolina di olio di famiglia e del buon pane fatto in casa, abbiamo assaggiato il baccalà fritto su spuma di patate e terra di olive, in cui il trancio di pesce, avvolto in una pastella aromatizzata alla salvia, era ben fritto e saporito. Ottimi gli spaghetti con ricci di mare e paprika, un piatto ideato nel 2018, che valorizza perfettamente i due ingredienti principali: le note iodate del riccio ben si sposano con quelle lievemente piccanti della spezia, creando un amalgama davvero invitante morso dopo morso. Meno appagante il secondo, un trancio di razza alla brace, rivelatosi leggermente asciutto in alcuni punti e servito con un carciofo morbido adagiato su salsa di pomodoro crudo, in cui, a nostro avviso, i due ortaggi mal si abbinavano tra loro e con il pesce. Goloso il dessert dolce-salato composto da una base di bisquit (una sorta di pasta morbida e spugnosa) alle arachidi, mousse di banana, mezza sfera di cioccolato fondente e crema inglese al burro di arachidi versata calda sopra: armonico al palato, con le note dolci bilanciate da quelle salate, sarebbe stato perfetto se ci fosse stata una base croccante a creare un contrasto di consistenze necessario affinché la masticabilità non lo rendesse alla lunga allappante. In chiusura un caffè leggermente sovraestratto e con aroma di bruciato. Per chi ama essere guidato, sono disponibili tre percorsi degustazione al prezzo di 29, 40 e 65 euro, rispettivamente di tre portate da scegliere nel menù, di 5 e di 8 in questi ultimi due casi a fantasia dello chef.

AMBIENTE
Il locale è stretto e lungo con i muri a pietra e le lampadine “nude” che scendono dal soffitto. Sulla parete di sinistra scorre un comodo divano grigio che serve da seduta per i tavoli posti su quel lato, mentre dall’altra parte e in fondo alla sala ci sono dei tavoli quadrati in marmo lasciati senza tovaglia ma con il tovagliolo di stoffa. Una rientranza sulla parte di destra funge da cantina a vista, mentre la cucina è situata in fondo. Con il bel tempo è previsto pure uno spazio all’aperto ricavato su fronte strada su cui affaccia il locale.

SERVIZIO
Cortese e abbastanza preciso, anche se va un po’ in affanno quando c’è il pienone.

Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2023 – www.lapecoranera.net

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