Foti: “La protezione speciale di Conte scavalca le norme. La cambieremo per il bene della nazione”
“Cerchiamo di fare un po’ d’ordine. Lo status di rifugiato e la protezione sussidiaria vengono da obblighi europei e comunitari. Per proteggere persone che possano subire gravi danni. Queste naturalmente restano, nessuno ha intenzione di limitarle. Quello che non può più essere utilizzato come prima è invece l’istituto della protezione speciale. Introdotto dal governo Conte nel 2020. È ovvio che è diventato un modo per scavalcare le norme previste per concedere il permesso di soggiorno. E così non si può continuare”. Parole chiare quelle di Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, sul polverone scatenato dalle opposizioni dopo le parole di Giorgia Meloni dall’Etiopia. Il governo intende modificare l’istituto della protezione speciale non per mettere “una bandierina” – dice – ma perché serve alla nazione“.
Foti: la protezione speciale scavalca le norme
L’eccezionale emergenza migranti non può essere affrontata come in passato. Nella notte sono ripresi a raffica di sbarchi a Lampedusa. Dove in poche ore sono giunti 209 migranti, portando a 374 persone il numero degli arrivi in appena 24 ore. “Il numero di immigrati è in costante aumento”, sottolinea ancora Foti intervistato dal Corriere della Sera. “E con la gravissima crisi della Tunisia, con la Turchia più impegnata con la ricostruzione dopo il terremoto che con il controllo delle frontiere e la Libia le cui oscillazioni politiche, chiamiamole così, continuano, noi rischiamo davvero di diventare l’hub d’Europa”.
Decreto Cutro, la maggioranza è unita
Nessun contrasto nella maggioranza sul decreto Curto che dà una stretta alla protezione speciale introdotta dal ministro Lamorgese e dalla sinistra nel 2020. “Io valuto solo le leggi che sono sul tavolo, non quelle che c’erano”, puntualizza il capogruppo di FdI alla Camera. Che fa notare come la posizione di Fratelli d’Italia ai tempi dei Decreti sicurezza su alcuni punti era anche per andare oltre quelle norme. “Ma la situazione oggi è completamente diversa. C’è un governo che può valutare nel complesso la situazione. E c’è un Parlamento che può dare suggerimenti preziosi. Ne verrà fuori una legge ben fatta. Non c’è una competizione interna, non c’è una gara, parliamo del futuro e del bene dell’Italia”. La maggioranza unita – conclude Foti – ha presentato un emendamento, e lo ha fatto in modo ponderato. “Un emendamento equilibrato. Non vogliamo muri o barricate, ma nemmeno praterie”.