Guerra a sinistra sul termovalorizzatore di Roma. Boccia: «Il M5S vuol fregare la Schlein»
Rischia di incenerirsi nelle polemiche sul termovalorizzatore di Roma il nuovo corso del Pd targato Elly Schlein. Sul punto la segretaria dem sconta qualche reticenza di troppo per pensare che gli alleati-rivali non ne approfittassero. Infatti, eccoli lì presentare un ordine del giorno alla Camera che fa infuriare il capogruppo dei senatori del Pd Francesco Boccia, convinto che domani l’aula dovesse parlare di Pnrr. A tenere banco, invece, e grazie agli odg di 5Stelle e Verdi-Sinistra italiana sulla revoca dei poteri commissariali per il sindaco Roberto Gualtieri, sarà il termovalorizzatore.
Odg di M5S e Avs per revocare i poteri commissariali di Gualtieri
Che è un po’ come infilare le dita negli occhi della Schlein, che non sa più come barcamenarsi tra chi – come appunto Gualtieri – l’impianto lo vuole, e chi – come Sandro Ruotolo, neo-membro della segreteria dem – lo cancellerebbe con un referendum. La questione è tutta politica e s’inquadra nella feroce competizione in atto a sinistra. Una lotta giocata sul confine estremo della coalizione, dove, si sa, l’ambiente è tema particolarmente caldo. Infatti la Schlein fa concorrenza a Conte, che a sua volta la fa a Bonelli e a Fratoianni in una gara a chi si mostra più gretino (da Greta Thunberg). In questo caso, tuttavia, il Pd ospita anche posizioni meno oltranziste. Circostanza che lo rende vittima designata dell’iniziativa rossoverde-grillina.
Boccia: «Sul termovalorizzatore deciderà la direzione»
E questo spiega la reazione infuriata di Boccia, ospite di Tg1 Mattina. «Noi facciamo opposizione al governo Meloni – ha rivendicato -. Mi auguro che gli altri partiti di opposizione facciano lo stesso, perché se c’è qualcuno che si illude con un odg di provare a creare problemi ad altri partiti, io penso che questa pratica non aiuti nessuno». In pratica, si spezza ma non si spiega. Neanche avrebbe potuto, del resto, visto che la prima a non dire una parola chiara è la leader del Pd. «Quando faremo la direzione e si porrà il tema ne discuteremo», conclude infatti Boccia spedendo la palla in tribuna. E chissà se dopo Draghi, il cui governo cadde proprio sull’indisponibilità grillina a votare l’impianto, non toccherà anche alla Schlein fare i conti il termovalorizzatore della Capitale.