Il “nuovo” che avanza nel Pd: Guccini ci ripensa e va in soccorso della Schlein. Ma aveva votato Bonaccini
Voto, non voto, voto Schlein, anzi no, Bonaccini, anzi cambio idea, mi iscrivo al Pd anche se ha vinto la Schlein. Più che una “locomotiva”, una Formula 1 impazzita sulla pista della politica quella guidata dal grande cantautore rosso Francesco Guccini. Che oggi, su “Repubblica“, viene chiamato a dare una spintarella alla segreteria della Schlein su cui lo stesso Guccini, solo un paio di mesi fa, aveva espresso forti riserve. Guccini tornerà in casa Pd? “Ma io non sono mai uscito da casa Pd, anche se non sono mai stato iscritto”, racconta al giornalista che lo chiama a casa.
Il nuovo Pd piace a Guccini, anche senza Bonaccini al vertice
Il suo amico Igor Taruffi è entrato nella segreteria di Elly Schlein, ecco uno dei motivi per i quali Guccini potrebbe decidere di prendere la tessera del Pd. “Lo conosco, per me sicuramente può fare bene nel Pd. Ma quella di Igor non è l’unica anima che c’è nel partito. Ce ne sono tante. A partire da quella della segretaria”. Ma come? S’, il cantante ha cambiato idea. “I primi passi sono abbastanza buoni, sì, per ora va bene”. Alle primarie la famiglia Guccini si era spaccata: lui con Stefano Bonaccini, la moglie con Schlein. Ora il cantautore sdrammatizza: “Era una battuta”. Ma a Propaganda Live non sembrava proprio che scherzasse.
Guccini è tornato a cantare a 10 anni di distanza dall’ultimo album in studio, e a novembre è uscito il suo disco “Canzoni da Intorto”: un concept album che il cantautore ha sempre desiderato realizzare e che nei mesi scorsi ha preso vita regalando la sua voce e, ancora una volta, un pezzo di storia.
Alle ultime elezioni Guccini aveva votato Pd. “Mi pare che il Pd, oggi, sia un po’ il cane che tutti prendono a calci. Anche 5 Stelle e Calenda sembrano colpire più il Pd che la Meloni. Di sicuro il Pd, da solo, non va da nessuna parte. Guardo più ai 5 Stelle che a Calenda, ma penso soprattutto alla base e agli elettori dei 5 Stelle, che ritengo perlopiù di sinistra. I vertici mi convincono di meno”, aveva detto nel settembre scorso.