Il Terzo polo è alla frutta. La Boschi: «Calenda vuole un congresso finto. Iv non lo consentirà»

12 Apr 2023 19:31 - di Giacomo Fabi
Terzo polo

Lo scetticismo si coglie appieno nelle parole di Maria Elena Boschi nel varcare la soglia della sede di Azione per partecipare ai lavori del Comitato politico convocato per sciogliere il nodo del Terzo polo: «Vediamo che cos’hanno da dirci Calenda e Richetti. I problemi li hanno loro, non noi». Non proprio una iniezione di ottimismo. E non è tutto, perché le parole della Boschi erano solo il suggello di un’altra giornata di passione tanto per Italia Viva quanto per Azione. Eppure, a metà pomeriggio Matteo Renzi aveva assicurato che il Terzo polo è cosa fatta: «Iv si scioglierà nel momento in cui il Terzo polo nascerà. Il progetto è vivissimo e lotta insieme a noi». Carlo Calenda aveva messo addirittura fretta: «Altro tempo da perdere non ne abbiamo».

Azione e Iv ai ferri corti

Sarà. Resta il fatto che per tutta la giornata i rispettivi sottopancia hanno litigato su tutto, dai soldi ai voti dati a Ignazio La Russa per la presidenza del Senato. Il passaparola dei renziani è più efficace. «Calenda ha passato la giornata di ieri a litigare da solo e poi ha fatto la pace da solo», è solo uno tra i commenti più benevoli da essi rivolto al leader “alleato“. E anche la Boschi è della partita: «È difficile seguire i cambi di umore di Calenda, passato in pochi giorni dall’entusiasmo per il progetto del Riformista… all’irritazione». L’ex-ministra tiene però a dire che Iv crede ancora nel progetto del Terzo polo. Vista dall’esterno, la pantomima centrista non si presenta di facile decifrazione. Il nodo è la leadership.

Il nodo è la leadership del Terzo polo

A differenza di Calenda, che immagina un’unica kermesse nazionale che lo incoroni, Renzi vuole anche congressi locali. Il motivo è semplice: il movimento dal basso gli consente di far pesare il maggior peso territoriale e quindi di condizionare l’elezione del futuro segretario. Ma Calenda teme che reale obiettivo del leader di Iv sia quello di opporgli un rivale al congresso. Il nome più accreditato è quello di Luigi Marattin. La Boschi in qualche modo lo conferma. «Ma come si fa a fare un congresso finto in cui nessuno si può candidare in alternativa a Calenda? Abbiamo lottato per anni nel Pd perché non fosse quello il modello, figuriamoci se lo vogliamo replicare in un partito nuovo». Lo scontro è appena cominciato, e il Terzo polo non è neppure  nato.

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