Istruzione, Valditara: «Oggi il mio piano in 20 punti per semplificare la scuola»
Scuola, si cambia. A dare l’annuncio è il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara: «Oggi presenterò in Consiglio dei ministri un piano di semplificazione scolastica in 20 punti». Di bozze, al momento, non ne circolano. Giusto così, dal momento che il piano deve ancora passare al vaglio del governo della sua collegialità. Qualche spunto, tuttavia, lo ha offerto lo stesso Valditara nel corso del suo intervento a nel corso di un convegno sulla «sburocratizzazione» della scuola, promosso dalla Gilda degli Insegnanti di Roma. Si tratta di un piano, ha spiegato il ministro, finalizzato ad «avviare un grande percorso di semplificazione a vantaggio di docenti, dei dirigenti scolastici, del personale della scuola e delle famiglie».
Oggi Valditara lo illustrerà al Cdm
E che è nato, ha precisato, «anche da un confronto con i sindacati». Nel suo intervento, il titolare del dicastero dell’Istruzione e del Merito ha tracciano una netta differenza tra la scuola e quella di ieri. La sua visione, ha ricordato, non può essere la stessa di quella «piramidale» che ispirò la riforma (in parte insuperata) voluta da Giovanni Gentile negli anni ’20 del secolo scorso. «Cento anni fa aveva il suo significato». Ma da allora tutto è cambiato, comprese pedagogia e didattica. Non a caso la visione di Valditara «va invece verso una valorizzazione dei talenti di ciascuno, verso una parità delle scuole».
«Tutto è cambiato dai tempi di Gentile»
Netta la differenza tra ora ed allora. «Oggi – ha spiegato – ogni percorso scolastico è di serie A e deve valorizzare le intelligenze di ciascuno per consentire ai ragazzi di realizzarsi». Per farlo occorre agire in profondità anche su altri versanti. Valditara cita l’obiettivo della «sburocratizzazione», che definisce «tema strategico e importante» poiché consente di assecondare le spinte della modernità. Per questo è importante che la scuola non smarrisca mai la sua funzione di comunità di persone. «La figura centrale in classe – ha concluso Valditara – è il docente, cui spetta usare l’intelligenza artificiale per migliorare sempre di più la didattica e consentire anche ai ragazzi di verificare i propri apprendimenti».