Ivoriano accoltella un agente per vendicarsi di un arresto: sbarcò a Lampedusa ed è sotto protezione speciale

30 Apr 2023 13:43 - di Greta Paolucci
ivoriano

Un duplice omicidio sfiorato per un soffio. Un poliziotto accoltellato per vendetta, e l’uomo intervenuto in sua difesa ferito: succede tutto a Palermo, per mano di un 23enne ivoriano acciecato dal desiderio di rivalsa sull’agente che recentemente l’aveva arrestato, pugnalandolo all’addome. L’agente in servizio, infatti, aveva arrestato un paio di settimane fa l’extracomunitario che poi, rimesso subito in libertà, lo ha aspettato sotto casa per mettere in atto l’agognata ritorsione. Poi, come se non bastasse, la furia dell’ivoriano 23enne si è scatenata anche contro un passante corso in soccorso del poliziotto, a sua volta aggredito e ferito prima che l’aggressore si desse alla fuga.

Ivoriano 23enne accoltella per vendetta il poliziotto che lo aveva arrestato

Una fuga durata poco per fortuna: l’allarme dato dalle urla dei genitori dell’agente accoltellato ha messo sulle tracce dell’aggressore una volante chiamata dai genitori del malcapitato agente, che era fuori servizio. Così, altri colleghi, hanno intercettato, accerchiato e disarmato lo straniero, finito nuovamente in cella, da dove stavolta – ci si augura – non esca nell’immediatezza degli eventi. Non solo. Non è esclusivamente la scarcerazione rapida a colpire di questa vicenda di sangue, ma il fatto che il delinquente di turno, Kader Doumbia Daouda, arrivato clandestinamente a Lampedusa a inizio 2016, goda dell’istituto della protezione speciale che il governo tra gli strali della sinistra vuole togliere. Ma con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che ne ha fatto un punto fermo.

È un immigrato sotto protezione speciale ora accusato di duplice tentato omicidio

Al momento, dunque, l’immigrato sotto protezione speciale Daouda è accusato di duplice tentato omicidio. Un reato che va ad aggiungersi a quelli già pendenti sul suo capo, e che Libero quotidiano elenca in «tentata estorsione in flagranza di reato; esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza; violenza, minacce e resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di indicare le generalità». Precedenti che denunciano una violenza incontrollabile, e che hanno indotto il segretario generale del Sap, Stefano Paoloni, a sottolineare: «Ora auspichiamo che questo soggetto risponda pienamente di quanto fatto e che non venga subito liberato. Anche quando ci troviamo fuori servizio siamo a rischio. E quanto accaduto, se ce ne fosse ancora bisogno, dimostra quanto siamo esposti. Esprimiamo solidarietà al collega ferito e all’uomo che gli è andato in soccorso. E chiediamo che sia fatta giustizia».

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