La compagna di Elly Schlein infuriata per l’outing violento: per le mie foto “rubate” sono stata travolta
C’è chi ha trovato esagerate le lamentele di Paola Belloni, fidanzata 28enne di Elly Schlein, che in un post su Instagram, dove rigorosamente fa uso dello “schwa”, si lamenta per le foto “rubate” del settimanale “Diva e donna”. Insomma è stata paparazzata in quanto compagna della nuova segretaria dem. E’ un po’ la sorte di tutti quelli che si accompagnano a politici noti. Ma lei ci mette un di più di vittimismo che convince poco gli utenti social.
Ecco la sua esternazione via Instagram: “Non mi hanno vista arrivare e quindi hanno tirato fuori i teleobiettivi. Carə giornalistə di @divaedonna_settimanale comunicare a mezzo stampa l’intimità affettiva di una persona è un atto ingiusto e si chiama outing. Io ne son stata travolta, ma per fortuna non annichilita, perché ho una rete amicale e familiare che mi sostiene. Mi chiedo solo cosa sarebbe successo se io questa rete non l’avessi avuta. In Italia non abbiamo il matrimonio egualitario, non abbiamo tutele per i figli e le figlie di famiglie omogenitoriali, non abbiamo una legge contro l’omolesbobitransfobia. Siamo un Paese dove migliaia di “Spatriati”, per dirla con Desiati, vivono o lasciano le proprie province pieni di graffi e di segreti. Il coming out è una scelta personale, che deriva anche da un’analisi della propria rete sociale. Ma mi rendo conto che essere la compagna di una figura pubblica vi abbia fatto pensare di avere il diritto di esporre me quanto è esposta lei. Ammetto però che la foto con la papalina di lana in testa e con il sacchetto dei bisogni di Pila in mano era notevole. Avete regalato meme alle mie amiche per i prossimi dieci anni”.
A parte il fatto che le lamentele di Paola giungono dopo due settimane dallo scoop della rivista scandalistica ma davvero c’è da domandarsi se il coming out sia ancora un problema in Italia. E se lo è siamo certi che non dipenda appunto dalla propria rete sociale più che dall’assenza del matrimonio egualitario? Infine, i social non sono forse il mezzo migliore per invocare il diritto alla privacy. Se a qualcuno erano sfuggite le foto di Diva e donna adesso potrà rifarsi proprio grazie al post “rumoroso” della compagna di Schlein.