La Russia alla guida del Consiglio di sicurezza Onu. La rabbia di Kiev: “Il peggiore pesce d’aprile”

1 Apr 2023 20:38 - di Agnese Russo
Russia Onu

Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, l’ha definito “il peggiore pesce d’aprile”. Proprio oggi, infatti, la Russia ha assunto la presidenza di turno del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Si tratta di un automatismo insito alle regole del Palazzo di Vetro e gli altri membri, permanenti e a rotazione, non possono nulla. “Non c’è alcun modo pratico a livello legale per evitarlo”, ha sottolineato la portavoce della Casa Bianca, Karin Jean-Pierre, non senza nascondere preoccupazione per il modo in cui la Russia potrebbe giovarsi della circostanza. Molti analisti, però, compreso l’ambasciatore italiano all’Onu, Maurizio Massari, hanno ridimensionato le conseguenze pratiche dell’assunzione del ruolo.

La rabbia di Kiev: “Uno schiaffo in faccia alla comunità internazionale”

Resta l’aspetto simbolico, fortemente sottolineato da Kiev. “È uno schiaffo in faccia alla comunità internazionale”, ha scritto su Twitter Kuleba, che già ieri aveva affermato che la presidenza russa “è un forte promemoria del fatto che qualcosa non va nel modo in cui funziona l’architettura della sicurezza internazionale: uno Stato che rovina sistematicamente la pace e la sicurezza internazionale presiederà l’organismo incaricato di mantenerle”. “Esorto gli attuali membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a contrastare qualsiasi tentativo russo di abusare della sua presidenza”, ha aggiunto il ministro degli Esteri ucraino.

La Casa Bianca preoccupata, ma gli analisti rassicurano: “Nessun risvolto pratico”

Anche la Casa Bianca, attraverso la sua portavoce, ha manifestato la preoccupazione che Mosca approfitterà della presidenza di turno per “diffondere disinformazione” e giustificare l’invasione dell’Ucraina. Per il direttore delle Nazioni Unite per l’International Crisis Group, Richard Gowan, invece, la presidenza non comporterà particolari vantaggi per la Russia. Anzi, ha commentato con The Voice of America, “credo che la gente la veda nel modo sbagliato: penso che bisognerebbe capire che questo mese è più un mal di testa che un vantaggio per i russi. Se tenteranno di usare la presidenza per cercare di creare problemi agli ucraini, o per spingere la loro narrativa sulla guerra, otterranno solo un enorme contraccolpo”. Per l’ambasciatore Massari, poi, “non va sopravvalutata l’importanza del mese russo di presidenza nell’equazione complessiva del conflitto ucraino”.

Ma la Russia ci prova lo stesso: “Ora potremo supervisionare i dibattiti Onu”

La presidenza di turno, infatti,  non prevede prerogative speciali. Ciononostante i russi hanno fatto capire che proveranno a trarne lo stesso qualche vantaggio. L’ambasciatore all’Onu, Vasili Nebenzia, ha detto che il ruolo permetterà di “supervisionare” alcuni dibattiti, tra cui quello sul controllo degli armamenti. In questo modo, sarà sollevata la necessità di “un nuovo ordine mondiale” per “sostituire l’ordine unipolare”, ha spiegato il diplomatico alla Tass. Mosca presenterà il suo programma di lavoro lunedì. Tra gli incontri già in agenda, c’è anche un dibattito a livello ministeriale presieduto dal ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, sulla difesa della Carta dell’Onu, che Mosca è accusata di continuare a violare per l’aggressione all’Ucraina, e uno sul tema della deportazione dei bambini ucraini in Russia, che era già in programma prima del mandato di arresto emesso contro Putin proprio per questa vicenda.

L’idea del boicottaggio e quell’unico precedente realizzato dall’Urss…

La Russia ha presieduto l’ultima volta il Consiglio di sicurezza dell’Ono lo scorso febbraio, proprio quando ha lanciato l’attacco contro l’Ucraina. Secondo le regole del Palazzo di vetro, la presidenza spetta a turno per un mese a ciascuno dei 5 membri permanenti e dei 10 a rotazione, in base all’ordine alfabetico. Non ci sono circostanze codificate, ai sensi della Carta delle Nazioni Unite, che lo possano impedire. Così circola una petizione per il boicottaggio della presidenza russa da parte degli altri Paesi membri. C’è, in questo senso, un precedente, che coinvolse l’Urss: Mosca disertò per sei mesi le riunioni per protestare contro il riconoscimento dell’Onu alla Repubblica popolare cinese al posto del governo nazionalista.

Quando nel 1994 il Ruanda non assunse la presidenza

La scelta di tenersi fuori, però, non fu a costo zero: il Security Council Report, il think tank che studia la trasparenza e l’efficacia del Consiglio di sicurezza, ricorda infatti che “durante la guerra di Corea passarono tutte le votazioni sull’impegno delle Nazioni Unite perché loro non erano presenti per porre il veto. Così capirono che era svantaggioso per loro non essere seduti in Consiglio”. Anche per quanto riguarda la presidenza esiste un precedente di vacanza: nel 1994 il Ruanda non la esercitò. Ma più che la macchia del genocidio a pesare fu l’instabilità politica complessiva del Paese, che nel momento in cui avrebbe dovuto assumere il ruolo usciva da una stagione drammatica con un governo appena insediato e impreparato per quell’impegno. La presidenza passò quindi alla Spagna e il Ruanda recuperò il turno al termine del giro alfabetico.

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