La Russia minaccia la Polonia e la Norvegia, la Finlandia alza un muro per difendersi

14 Apr 2023 18:58 - di Leo Malaspina

L’ex presidente russo Dmitry Medvedev prevede la “scomparsa della Polonia” nell’eventualità di una guerra fra la Nato e la Russia, in un tweet dove definisce “stupido” il primo ministro polacco Morawiecki. “Uno zuccone chiamato Mateusz Morawiecki ha detto che l’Ucraina ha il diritto di colpire la Russia e che non si preoccupa di una guerra della Nato con la Russia perché quest’ultima la perderebbe. Ignoro chi vincerebbe o perderebbe una simile guerra, ma considerando il ruolo della Polonia come avamposto della nato in Europa, il paese scomparirebbe sicuramente assieme al suo stupido primo ministro”, ha scritto Medvedev.

La Russia minaccia la Polonia

Medvedev, dall’inizio della guerra oltre un anno fa, è stato protagonista di una lunga serie di interventi minacciosi ai danni dell’Ucraina e dei paesi che la sostengono. Nei giorni scorsi, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza è tornato sentenziare su Kiev, prevedendo la scomparsa della nazione guidata da Volodymyr Zelensky: “Perché l’Ucraina scomparirà? Perché nessuno ne ha bisogno”, ha sostenuto l’ex presidente russo, aggiungendo che né l’Europa, né gli Stati Uniti, né l’Africa e l’America Latina, né l’Asia, né la Russia hanno bisogno di una repubblica post-sovietica. “L’Ucraina, guidata dall’élite nazista, non è necessaria nemmeno per i suoi stessi cittadini”, ha proseguito il vicepresidente del Consiglio di sicurezza. “La nuova Piccola Russia del modello del 1991 è costituita da territori tagliati artificialmente, molti dei quali sono originariamente russi, strappati accidentalmente nel 20esimo secolo”, ha detto Medvedev.

Anche Norvegia e Finlandia nel mirino

Tensione anche sul fronte scandinavo. Il ministero degli Esteri norvegese ha fatto sapere di aver dichiarato “personae non gratae” 15 dipendenti dell’ambasciata di Mosca a Oslo, ritenuti ”agenti dell’intelligence russa”. Lo riferisce lo stesso ministero sull’account ufficiale di Twitter. “I 15 ufficiali dell’intelligence si sono impegnati in attività che non sono compatibili con il loro status diplomatico”, ha dichiarato il ministro degli Affari esteri norvegese Anniken Huitfeldt. Parlando di una crescente minaccia da parte della Russia in seguito alla guerra lanciata contro l’Ucraina, Huitfeldt definisce l’espulsione dei cittadini russi come “un passo importante per contrastare e ridurre il livello dell’attività di intelligence russa in Norvegia, e quindi per salvaguardare i nostri interessi nazionali”.

”I rapporti tra Russia e Norvegia hanno subito un duro colpo. La Norvegia riafferma il suo status di paese ostile alla Russia”, è la risposta della portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. ”Queste azioni non resteranno senza una dura risposta da parte nostra”, ha aggiunto.

La Finlandia, invece, ha iniziato la costruzione di un primo tratto di recinzione al confine con la Russia, meno di due settimane dopo aver aderito alla Nato. La decisione di costruire la barriera era stata presa dal governo finlandese lo scorso anno, temendo ritorsioni alla sicurezza nazionale dopo l’annunciata decisione di far parte dell’Alleanza Atlantica. Realizzata in rete d’acciaio, la recinzione finlandese dovrebbe coprire circa 200 chilometri delle parti più critiche del suo confine con la Russia entro la fine del 2026. Sarà dotata di apparecchiature di sorveglianza, ha spiegato il direttore del progetto Ismo Kurki.

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