La veggente di Trevignano è sparita con la sua statua: le accuse e il sospetto della fuga all’estero

11 Apr 2023 11:38 - di Lorenza Mariani
veggente di Trevignano

S’infittisce il giallo delle veggente di Trevignano, Maria Giuseppa Scarpulla, “in arte” Gisella Cardia, presunta veggente alle prese con apparizioni mistiche e fascicoli giudiziari. La sua ultima comparsa sul campo delle apparizioni risale a giovedì scorso, 6 aprile, vigilia del venerdì santo. Poi il silenzio dell’assenza e un enigmatico messaggio postato sul sito La regina del rosario, dove sono raccolte testimonianze sulla Madonna di Trevignano E sulla statua che lacrima sangue) e intenzioni di preghiera: «Gli incontri sono momentaneamente sospesi con data da destinarsi».

La veggente di Trevignano è sparita: la sua ultima “apparizione” giovedì scorso

La comunicazione fa riferimento al giallo che aleggia in queste ore sulla sorte della veggente Gisella, visto che non si sa dove sia attualmente la donna che sostiene di parlare con la Madonna di Trevignano romano, una statuina acquistata sette anni fa a Medjugorje. Nei giorni scorsi è stato presentato un esposto ai carabinieri da parte di un investigatore privato circa la presunta appartenenza a un maiale del sangue scaturito dagli occhi della statua. Tutto fermo a quel momento e alle indiscrezioni diffuse in seguito alla repentina “scomparsa” dalla scena della protagonista in bilico tra sacro e profano.

Un messaggio sul sito sospende gli incontri con la veggente fino a “data da destinarsi”

In un servizio dedicato alla controversa vicenda, la Repubblica in edicola oggi dà conto di una novità: la donna e il marito Gianni sarebbero stati visti caricare nella loro auto valigie e borsoni. Poi più niente: nessun incontro e nessun messaggio, tranne la comunicazione affidata al sito creato per i proseliti che hanno creduto e continuano a credere alle sue parole. Dietro di sé, allora, la Cardia lascia interrogativi aperti e una lunga scia di dubbi, sospetti e pettegolezzi. Oltre alle recriminazioni di ex fedeli che ora accusano la donna di «truffa, abusi edilizi, processi e messaggi apocalittici».

Qualcuno sostiene di averla vista caricare i bagagli in macchina…

Ma, come scrive il quotidiano diretto da Molinari, «il citofono della casa di Trevignano Romano, in via Dalla Chiesa, strada appartata con vista lago di Bracciano, suona a vuoto»… Intanto, parole opere e omissioni della veggente di Trevignano sono da qualche giorno all’attenzione della procura di Civitavecchia. Precedentemente, era stata invece avviata una indagine dalla diocesi competente, quella di Civita Castellana. Ora però, se dovesse risultare che la veggente di Trevignano che sostiene di parlare con la Madonna è volata all’estero, il quadro cambierebbe ancora.

Le accuse degli ex adepti e le indagini: «Truffa, abusi edilizi, processi»

Se infatti la donna non dovesse presenziare a futuri incontri mistici (finora ha dato appuntamento ogni 3 del mese), l’oggetto della indagine diocesana di fatto decadrebbe. Diverso è invece il discorso degli accertamenti in procura dopo l’esposto ai carabinieri di Trevignano. Esposto che ha presentato un investigatore privato. Nel frattempo, comunque, sul sito dell’associazione costituita l’anno scorso dalla presunta veggente, permangono tutte le indicazioni per fare donazioni.

Il sospetto di una fuga all’estero

E tra una possibilità e l’altra, un fiume di polemiche e di sospetti. Due fazioni, tra ex adepti e indefessi fedeli, che si confrontano su argomentazioni e pro e contro. Nel mezzo, un esposto per truffa (quello presentato dall’investigatore). Un procedimento giudiziario per bancarotta fraudolenta per la ditta di ceramiche di cui la donna era rappresentante. E un terzo, scrive sempre Repubblica, «per gli abusi edilizi commessi nel terreno sull’altipiano di via Campo delle Rose. Comprato per sessantamila euro con i soldi donati dai fedeli. E diventato una specie di santuario dove ogni tre del mese la veggente afferma di parlare con la Madonna».

Chi difende la veggente di Trevignano: «S’è rifugiata in un convento a pregare»

Infine, gli ultimi rilievi sul caso di cui la Repubblica dà conto. «”Si è rifugiata in un convento a pregare perché vittima di una campagna di odio”, dicono i suoi adepti che riempiono i social di testimonianze di miracoli e guarigioni. “Se n’è scappata perché inseguita dalla Giustizia”, dicono i molti altri che alla “Medjugorje di Trevignano” non credono affatto. “È andata semplicemente in vacanza”, rilancia la sua avvocata Alessandra Orlando». In un estremo tentativo di provare a smentire l’ipotesi della fuga»…

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