La violenza delle curve calcistiche: non tutti gli ultras sono delinquenti, ma il vaso è colmo

4 Apr 2023 11:01 - di Mario Campanella
curve calcistiche

Dire che gli ultras in genere sono tutti delinquenti è profondamente sbagliato. Che molti di loro, invece, che occupano le curve calcistiche lo siano è pacifico. L’ho sperimentato domenica scorsa, di persona, al Maradona, per la partita Napoli Milan. Cori surreali contro De Laurentiis, petardi e addirittura sciopero del tifo verso una squadra prima in classifica con uno scudetto vinto in pratica già a novembre e ben 33 anni dopo.

Le curve calcistiche e la violenza

Il calcio italiano si ritrova negli anni ottanta. A Napoli si contesta un presidente vincente che tiene i conti in ordine. A Roma Lotito per anni ha dovuto camminare sotto scorta. A Milano, qualche mese fa, in coincidenza con la morte di un pregiudicato tutti gli occupanti della curva interista sono stati costretti a lasciare lo stadio. Daspo e arresti non sembrano frenare l’emergenza che si nutre di alleanze geopolitiche deliranti.

Le alleanze e le tifoserie “nemiche”

Chi volesse seguire la propria squadra in Europa dovrebbe prima verificare se la squadra avversaria è “alleata” di altre tifoserie nemiche. E così capita che da Belgrado vengano a Roma per bruciare una bandiera. Il calcio ha le sue colpe anche nelle dimensioni societarie ma se la risposta è la violenza il futuro è alquanto incerto. Negli anni scorsi molte curve calcistiche flirtavano con le società. Biglietti gratis in quantità industriale, spesso rivenduti a bagarinaggio, e una sorta di ospitalità cooptativa con tanto di rapporti consolidati con calciatori e famiglie.

Curve calcistiche, necessario bandire i violenti

De Laurentiis è uno di quelli che ha interrotto questo connubio. Il suo sogno di vedere le famiglie negli stadi (quasi tutti vecchi e resi ancora più insicuri dai nefasti interventi di Italia 90) sembra un’utopia. Che la passione per uno sport così popolare porti a scontri in autogrill o menate tra fazioni dello stesso tifo è inaccettabile. Il governo Meloni qualcosa di concreto lo farà. Altrettanto deve fare la federazione che ancora punisce troppo timidamente cori razziali e che sorvola sui comportamenti spesso non proprio educativi di calciatori che guadagnano cifre monstre. La terribile Inghilterra degli anni ottanta è diventata un modello grazie a stadi moderni e leggi durissime. E non a caso i suoi introiti commerciali sono il triplo di quelli italiani. Insomma, urge bandire i violenti definitivamente . Lasciando il calcio a chi merita di amarlo.

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