CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

bignami Bologna

L’Anpi di Bologna plaude a Bignami: “Bel segnale la presenza dei rappresentati del governo”

Politica - di Angelica Orlandi - 26 Aprile 2023 - AGGIORNATO 26 Aprile 2023 alle 15:36

L’intero esecutivo Meloni ha celebrato in ogni parte d’Italia la giornata della Liberazione. Tra le pagine vergognose di contestazioni spicca per contrasto il  momento inaspettato vissuto in piazza A Bologna: quando il sindaco Matteo Lepore, del Pd, ha ringraziato la ministra dell’Università Anna Maria Bernini e il vice ministro delle Infrastrutture Galeazzo Bignami:“Sono voluti venire qui in piazza del Nettuno con noi a celebrare questa festa”. E’ partito un applauso da parte dei tanti bolognesi presenti. Un gesto inaspettato nella “rossa” Bologna, piazza protagonista di tante polemiche tra la sinistra e il parlamentare di Fratelli d’Italia.

Applauso a Bignami e a Bernini nella “rossa” Bologna

Persino la presidente  dell’Anpi Bologna, Anna Cocchi, ha voluto ringraziare gli esponenti di governo che hanno voluto essere presenti alla manifestazione bolognese: “La presenza dei rappresentanti del governo è un bel segnale. La piazza deve essere la piazza di tutti. Democrazia, libertà, rispetto della Costituzione sono fondamentali; e da parte di chi ha giurato sulla Costituzione ci aspettiamo la presenza e la partecipazione a questo momento importante che è il 25 aprile”. Parole di grande civiltà verso una condivisione di valori nel segno auspicato dal premier Meloni. Parole e gesti si sono incontrati. Mentre parlava Anna Cocchi, dal leggio è scivolato uno dei fiori simbolo della lotta partigiana. A raccoglierlo e a rimetterlo al suo posto con un gesto di grande garbo è stato proprio Bignami. Si è allontanato dalla sua posizione, avvicinandosi al palchetto e inchinandosi per raccoglierlo da terra.

Bignami: “25 aprile patrimonio di libertà e democrazia”

Il viceministro delle infrastrutture ha poi preso la parola: “Credo che il 25 aprile sia una data importante perché ha costituito la fine della guerra; dell’occupazione nazista, del ventennio fascista, delle infami leggi razziali. E quindi la possibilità che venga ricordato anche in momenti che per qualcuno possono apparire condivisibili o meno, fa parte del patrimonio di libertà e democrazia. Di cui oggi possiamo giovarci grazie a quello che è stato il sacrificio di tanti uomini e donne, che ha portato alla festa della Liberazione”. Peccato che questo stesso clima non si sia respirato in città quali Grosseto, Milano, Viterbo, dove persino Vittorio Sgarbi ha potuto parlare a fatica. Per non parlare di Napoli con gli infami manifesti di meloni e ministri a testa in giù.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Angelica Orlandi - 26 Aprile 2023