Liceo Michelangiolo, costretta a cambiare scuola la sorella di un indagato di Azione studentesca dopo gravi minacce

6 Apr 2023 13:03 - di Redazione
Liceo Michelangelo sorella

Dopo i fatti dello scorso 18 febbraio davanti al Liceo  Michelangiolo di Firenze, la sorella di uno dei militanti di Azione studentesca ha dovuto cambiato scuola. Un fatto gravissimo. Il ragazzino, membro del movimento di destra, è tra i sei indagati per lo scontro con gli studenti di sinistra del quale gli inquirenti stanno esaminando tutti i video. La cosa atroce è che sua sorella ha trovato il loro cognome su una porta dell’istituto Michelangiolo, da lei frequentato fino al mese scorso: era stato segnato con un pennarello rosso, e accanto c’era una minaccia. «Occhio!», corredato da una stella e da una falce e martello, anch’esse rosse.

Minacce alla sorella del militante di As: costretta a cambiare scuola

Sulla stessa porta c’è un altro disegno, una saetta nera che rompe un cerchio dello stesso colore, simbolo dei centri sociali. Per la sinistra autenticamente “democratica” le colpe dei fratelli ricadono sulle sorelle. Così per la ragazza c’è stata solo una soluzione: andarsene. La famiglia ha dunque ritenuto di cambiare istituto per motivi di sicurezza, temendo per l’incolumità personale della ragazza. Lo riporta l’edizione locale di Repubblica. La giovane – segnaliamo- non è impegnata in alcun modo in politica, ma alcuni studenti l’avrebbero infatti accusata di essere «una fascista» dopo la vicenda che ha visto protagonista il fratello. Anche lui del resto ha deciso di lasciare il suo liceo, lo scientifico Castelnuovo, dove frequenta l’ultimo anno, per trasferirsi in un’altra scuola.

FdI: intimidazioni antifasciste gravissime

«Tutto questo evidenzia un clima incandescente. Se una ragazzina è stata costretta a cambiare scuola, evidentemente ci sono stati dei motivi, di pressione, che l’hanno portata a una scelta del genere. Se tali motivi fossero politici, sarebbe gravissimo. Perché significherebbe che la minore ha subito intimidazioni ingiuste», ha commentato il capogruppo in consiglio comunale di Fratelli d’Italia, Alessandro Draghi. Tacciono la dirigente scolastica del liceo Michelangiolo e il  il legale dei ragazzi indagati per il pestaggio.

 

 

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