Meloni: «Giù le tasse, festeggeremo il Primo Maggio con più soldi in busta paga ai lavoratori»
Dal Pnrr al fondo sovrano per sostenere le imprese, dalla riduzione del debito pubblico al Documento di economia e finanza, dalle banche alla casa. Giorgia Meloni traccia la navigazione del governo per tornare a far crescere l’economia italiana.
Meloni: il prossimo Cdm è convocato il Primo Maggio
«Il Paese è più forte di quanto si creda», dice a Milano Finanza. E conferma la convocazione del prossimo Consiglio dei ministri il prossimo Primo maggio con il varo del cuneo fiscale che porta più soldi nelle buste paga dei lavoratori con redditi medio-bassi. «Crediamo che i primi a dover dare l’esempio debbano essere quelli come noi che, in fondo, sono dei privilegiati. Dunque ho deciso di tenere un Cdm in questa giornata dove tanti italiani saranno comunque sul posto di lavoro. Tra le forze dell’ordine, tra chi si prende cura dei malati negli ospedali, nei trasporti, nei ristoranti, negli alberghi, nei luoghi della cultura. Compresi i tecnici impegnati in Piazza San Giovanni nel Concertone del Primo Maggio».
La detassazione del lavoro entro l’anno
La detassazione del lavoro è una stella polare nella navigazione del governo. «Entro quest’anno ci sarà un taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi di oltre tre miliardi», ribadisce Meloni. «Che va ad aggiungersi al taglio di 3 punti percentuali già realizzato con la Legge di bilancio». E ancora, il fondo sovrano per sostenere le imprese. «Abbiamo il dovere di difendere la competitività delle nostre aziende. Un fondo sovrano nazionale», chiarisce il premier, «aperto al contributo di privati, può essere lo strumento adatto a rilanciare gli investimenti. Convogliando l’enorme risparmio italiano verso fini produttivi. Per lo sviluppo industriale e tecnologico della nazione».
La riduzione del debito pubblico è la priorità
Tra le priorità la riduzione del debito pubblico. «L’unica via per rendere sostenibile un debito elevato come il nostro è la crescita economica», ribadisce il presidente del Consiglio respingendo le politiche di austerità degli anni passati. «Per questa ragione il nuovo Patto di Stabilità dovrà essere orientato alla crescita». Il governo quindi prosegue spedito sulla strada della riduzione graduale del deficit e del debito pubblico rispetto al Pil. Confermando gli obiettivi di indebitamento netto già dichiarati a novembre nel Documento Programmatico di Bilancio. Nel dettaglio: 4,5% quest’anno, 3,7% nel 2024 e 3,0% nel 2025. L’obiettivo per il 2026 viene posto pari al 2,5%.
Pnrr, criticità e confronto con l’Europa
Riflettori puntati anche sul Pnrr, tra i dossier più spinosi di Palazzo Chigi. Le critiche al piano sono «la presa d’atto delle criticità sulle quali ci stiamo confrontando con l’Europa». Non è una bocciatura del passato governo. Meloni ci tiene a sottolineare la correttezza e la stima reciproca nei rapporti con Draghi. «Il problema sta nella capacità di progettazione e spesa degli enti locali e della pubblica amministrazione. Problemi che lo stesso governo Draghi aveva sottolineato nella Nadef che presentò lo scorso anno. Ed è proprio su questo che dobbiamo intervenire».
Le previsioni di crescita del Pil
La ricetta economica del governo non è finita. «Abbiamo presentato un Documento di Economia e Finanza serio», sottolinea il premier. «Le previsioni della crescita del Pil sono riviste al rialzo con responsabilità. L’economia va meglio grazie agli interventi messi in campo. In primis la Legge di bilancio, con il calo del prezzo delle materie prime, il rallentamento dell’inflazione e alla ripresa dei consumi».
Ita, “Abbiamo risolto una situazione impossibile”
E ancora la svolta su Ita. «Abbiamo risolto una situazione che sembrava impossibile, nessuno ci era riuscito. Ora Lufthansa dovrà assicurare che l’Italia è al centro dei suoi interessi. Presentare un piano industriale efficace, espansivo, che serva le rotte del commercio e del turismo». Sul Monte dei Paschi di Siena, invece, l’obiettivo è non ripetere gli errori del passato e lavorare per riportare il Monte sul mercato privato.
Casa bene sovrano, nessun aumento di tasse
«Noi consideriamo la casa, in particolare la prima casa, un bene sacro e mai e poi mai questo governo”. assicura Meloni, “potrà introdurre un aumento della tassazione».
“L’Italia è più grande e più forte di come la dipingono”
Governare l’Italia è difficile certo, ma non impossibile, dice il premier che si dice ottimista e determinata. «L’Italia è più grande, più forte e più varia di come viene raccontata. Fa la sua parte nell’Unione europea senza subire imposizioni. Negoziando con la bussola dell’interesse nazionale. I nostri rapporti internazionali sono dinamici».
La rivoluzione nella pubblica amministrazione
Sul fronte interno al primo posto l’obiettivo dichiarato è quello di una rivoluzione nella pubblica amministrazione. Per renderla efficiente introducendo, dice Meloni, una cultura di collaborazione con il privato. «Abbiamo avviato il percorso delle riforma fiscale e ci prepariamo a quella costituzionale. L’Italia è già protagonista e possiamo crescere in tutti i settori strategici. Abbiamo la volontà, le competenze e il tempo per farlo, l’orizzonte di una legislatura».