Meloni: “I risultati del governo hanno smentito i profeti di sventura, la catastrofe non ci sarà”
“Abbiamo una riforma del Fisco in cantiere, provvedimenti straordinari che continuano a mitigare il caro-energia, risultati economici che smentiscono tutti quelli che dicevano che con questo Governo avremmo avuto l’assalto della speculazione. Avviso ai profeti di sventura: la catastrofe non c’è stata e non ci sarà. Quello che facciamo è rispondere all’emergenza nel quadro del sistema di regole europee”. Lo dice il premier Giorgia Meloni, in una intervista al Messaggero Veneto.
All’intervistatore che le chiede nel caso di vittoria di Fedriga come cambieranno i rapporti di forza all’interno dell’alleanza, Meloni risponde che “sono discorsi prematuri. Ho un sacro rispetto degli elettori. Aspettiamo che la gente del Friuli Venezia Giulia parli. Noi dobbiamo sempre accettare il risultato delle urne, farne tesoro, trarne stimolo per andare avanti e migliorare. E sarà così anche stavolta. Voglio sottolineare che per me la politica non è mai stata un problema di posti – siamo rimasti con coerenza all’opposizione quando tutti andavano al governo -, ma di programmi, di idee realizzabili, non utopie, di visione del futuro. Siamo costruttori, la nostra politica non è quella di occupare e spendere, ma di governare e realizzare”.
Meloni non teme in Friuli l’effetto Schlein
Per quanto riguarda un eventuale ‘effetto Schlein’, “non mi concentro sul lavoro degli altri, ma sul mio impegno. Cerco di garantire il massimo contributo al risultato delle Regionali. Lo faccio con grande umiltà per il Friuli Venezia Giulia, per la nazione, per la comunità politica che ho fondato e che rappresento, per gli uomini e le donne di buona volontà che qui hanno saputo sempre essere un esempio di umiltà, lavoro, dedizione e creatività”.
“Sui migranti è finita l’era dell’Italia che subisce e tace”
Parlando invece di immigrazione, “in poche settimane abbiamo impresso una nuova direzione alla politica dell’Europa, la Commissione ha accolto le nostre posizioni e – prosegue – ora condivide con noi un intervento che punta a vigilare sulle rotte del Mediterraneo centrale e orientale, combattere i trafficanti, aumentare la presenza dell’Europa in Africa per fare formazione, prevenzione, selezione dei talenti che vogliono venire in Italia”. Per il premier, “bisogna cambiare radicalmente la forma mentis che fino all’altro ieri dominava la politica italiana a Bruxelles: l’idea che non ci sia niente da fare, che l’Italia sia vittima pre-destinata della migrazione irregolare, senza controllo, a causa della sua posizione al centro del Mediterraneo. Quell’era e’ finita”.