Meloni: «Ottimo il bilancio della missione in Etiopia». Migranti, stop alla protezione speciale

15 Apr 2023 13:03 - di Sveva Ferri
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Accolta da uno striscione tricolore che recitava “Benvenuta presidente” e da una grande richiesta di selfie e abbracci, Giorgia Meloni, nel corso della sua visita ad Addis Abeba ha fatto tappa al “Galileo Galilei”, un istituto che va dalle elementari alle superiori, esiste da oltre 60 anni ed è la più grande scuola italiana all’estero, con oltre 900 iscritti, il 90% dei quali, terminate gli studi qui, si trasferisce in Italia per l’università. “Ragazzi, studiate sempre”, è stato l’invito rivolto dal premier ai bambini e ai ragazzi che le chiedevano una foto. La visita è stata anche l’occasione per un punto con la stampa, nel quale il presidente del Consiglio ha ribadito la propria soddisfazione per l’esito della missione in Etiopia e si è soffermata su alcuni temi dell’attualità politica.

Meloni: “Il bilancio della missione è ottimo: proficuo e concreto”

“Il bilancio della missione è ottimo, è molto proficuo e concreto. Ci sarà un ulteriore step a luglio, quando insieme alla Fao ospiteremo il meeting sulla sicurezza alimentare”, ha detto Meloni, spiegando che “c’è voglia di Italia e grande attenzione per la nostra capacità di cooperare in modo non predatorio”. “Vogliamo lavorare su infrastrutture, agricoltura, turismo, che qui in Etiopia è una grande opzione di sviluppo non ancora adeguatamente esplorata”, ha proseguito il premier, chiarendo che nei colloqui “non è emerso il tema del passato coloniale”. “Probabilmente – ha ragionato il premier con i giornalisti – non vedono il nesso che vedete voi”. Si guarda al presente, dunque, e al futuro in quell’ottica di cooperazione che troverà il suo suggello nel summit intergovernativo Italia-Africa che si svolgerà a ottobre e che Meloni ha annunciato proprio da Addis Abeba. “L’Africa per noi è strategica”, ha ribadito il presidente del Consiglio a margine della visita al Galilei, ricordando che il Continente “può prosperare” ed è “fondamentale per la gestione dei flussi migratori”.

L’obiettivo dell’eliminazione della protezione speciale per i migranti

Meloni quindi, sollecitata dalle domande dei giornalisti, ha affrontato l’eliminazione della protezione speciale. “Io me lo do come obiettivo, perché – ha ricordato il premier – è una protezione ulteriore rispetto a quello che accade nel resto d’Europa e io credo che l’Italia non abbia ragione di discostarsi dalle normative europee di riferimento”. “È una materia complessa, è normale che nel lavoro parlamentare escano diversi emendamenti ma sugli obiettivi che ci diamo siamo tutti concordi”, ha sottolineato, aggiungendo che “c’era una proposta sulla quale la maggioranza lavorava nel suo complesso e io confido che quella sia la proposta che viene approvata”. “Con Salvini – ha spiegato – abbiamo parlato un paio di settimane fa per capire se lavorare come iniziativa di governo o parlamentare. Alla fine abbiamo scelto di far lavorare i gruppi parlamentari, ma non c’è divergenza sostanziale, c’è la volontà di lavorare insieme”.

Il partito unico? “La pluralità nel centrodestra è una ricchezza, non un problema”

“Sono sempre stata convinta che la pluralità all’interno del centrodestra sia un fatto di arricchimento piuttosto che un problema”, ha poi detto Meloni, rispondendo a una domanda sulle ipotesi di partito unico del centrodestra. “Il punto – ha chiarito – è la volontà di camminare insieme e io oggi quella volontà la vedo. Ma poi se, ferma restando quella volontà, ci sono anche sfumature diverse, questo sicuramente oggi è più facile farlo con i partiti. Poi quello che può succedere domani nessuno è in grado di dirlo”.

Sul Pnrr “rispettiamo le scadenze prescritte dalla Commissione Ue”

Quanto al Pnrr “la prescrizione della Commissione europea – ha ricordato il presidente del Consiglio – è fine agosto e noi vogliamo fare del nostro meglio per spendere al meglio queste risorse, quindi intanto rispettiamo le scadenze”. “Per quanto riguarda le modifiche del piano – ha proseguito – ci prendiamo il tempo necessario a ottenere il vero obiettivo, che non è fare i primi della classe ma fare un lavoro che ci consenta al meglio di spendere queste risorse. Non è un lavoro facile ma lo stiamo facendo quotidianamente e con grande serietà. Non so dare una data precisa ma rispettiamo le prescrizioni che ci vengono fornite”.

Meloni sul caso della fuga di Artem Uss: “Ci sono anomalie. Bene l’iniziativa di Nordio”

Infine un passaggio sulla vicenda della fuga a Mosca del russo Artem Uss, che “è un fatto abbastanza grave”. “Mi riservo, quando torno in Italia, di parlarne anche con il ministro Nordio per capire bene come sono andate le cose. Ma sicuramente – ha commentato il premier – ci sono delle anomalie”, a partire dalla “decisione della Corte d’Appello di offrire i domiciliari con motivazioni discutibili e di mantenere quella decisione anche quando c’era una iniziativa sull’estradizione, perché ovviamente in quel caso il rischio di una fuga diventa più evidente”. Per Meloni, quindi, il guardasigilli “ha fatto bene ad avviare un’azione disciplinare. Segnalo – ha proseguito – che non eravamo stati informati a livello di intelligence dalle altre intelligence sulla natura della figura (di Uss, ndr). Sapevamo che c’era una richiesta del Dipartimento di Stato americano per questioni di frode fiscale”.

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