Meloni sull’accordo di Londra col Ruanda: “Se l’immigrazione è illegale non stai deportando nessuno”

28 Apr 2023 18:47 - di Angelica Orlandi
Immigrazione Ruanda Meloni

Dice di non essere d’accordo “sul principio di deportazione”, sottolineando “la gravità del temine utilizzato”. La presidente del Consiglio Meloni torna con queste parole sulle questioni migratorie: argomento sul quale ha registrato una massima condivisione con il premier Sunak nel contrasto all’immigrazione illegale.  A Londra, dove ha appena concluso la sua visita di due giorni, si è detta in piena sintonia col premier inglese in merito alle politiche per i migranti; e per coloro che cercano di approdare, sia a Roma che oltre la Manica, attraverso percorsi non convenzionali. Ed entra nel merito  proposta avanzata dal governo inglese di “deportare in Ruanda” coloro che non hanno diritto di restare nel Regno Unito.

Meloni da Londra: “Se l’immigrazione è illegale non stati deportando nessuno”

Una misura che ha fatto molto discutere l’opposizione a Sunak, ma che Meloni legge nel vero senso della misura proposta.  “Io non la vedo come una deportazione ma come un accordo tra Stati liberi. Nei quali viene garantita la sicurezza delle persone. E credo che parlare di deportazione; o lasciare intendere che il Ruanda sarebbe un Paese che non rispetta i diritti e sarebbe una nazione inadeguata o indegna, credo che questo, sì, sia un modo razzista di leggere le cose”.

“La Gb è disponibile a collaborare con Frontex”

Ha proseguito il premier Meloni: “Quello che Sunak sta cercando di fare è collaborare con la Ue e con l’Italia. Ma l’ha fatto anche con la Francia di Macron, con cui hanno un partenariato. Non è un tentativo di dividere l’Europa, è un tentativo di collaborare”. La presidente del Consiglio prosegue: “La Gran Bretagna è disponibile a collaborare con Frontex, per esempio- riporta Rai news-  . Perché come sempre, se non si difendono le frontiere esterne; e non si lavora sulla dimensione esterna, hai voglia a cercare di risolvere il problema internamente tra le singole nazioni. Chi arriva in Italia poi va in Francia, in Germania, in alcuni casi per il tramite della Manica arriva in Gran Bretagna”.

Migranti, Meloni sull’accordo di Londra col Ruanda

A chi le chiede della Corte europea dei diritti umani, che avrebbe sollevato forti dubbi sulla liceità dell’accordo Regno Unito-Ruanda, Meloni risponde: “Verrebbero violati dei principi? Non so quali siano i principi che vengono violati. Questo racconto per cui il Ruanda, come qualsiasi nazione africana, è impresentabile, quello è razzismo. Non è una questione di deportazione: di fronte all’immigrazione illegale, non stai deportando nessuno- ribadisce-. Quando queste persone arrivano, tu processi le loro richieste”.

“C’è un tempo nel quale quella richiesta va processata -prosegue- per capire se c’è il diritto ad avere la protezione internazionale o no. Nel qual caso, per tutte le Corti del mondo, se non hai diritto alla copertura devi tornare a casa. Dove queste richieste vengano processate è assolutamente secondario. E la stessa Ue prevede dei centri dove trattenere queste persone durante la richiesta. Il punto che dobbiamo considerare è che la materia diventa molto più difficile da gestire se tu pensi di poter concentrare la pressione solo su alcune nazioni”.

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