Migranti, 500 a rischio in zona Sar maltese: ma Alarm Phone pretende l’intervento dell’Italia
Migranti, tensione in alto mare. In 500 in pericolo, prima a largo delle coste libiche. Poi in zona Sar maltese (che coordina le operazioni). Nel frattempo la Geo Barents li raggiunge ma non riesce a intervenire a causa del forte maltempo. E in tutto questo Alarm Phone chiama in causa l’Italia e punta il dito contro il nostro Paese, pretendendo un intervento.
Migranti, 500 a rischio su un barcone in zona Sar maltese
La nave Geo Barents di Medici senza frontiere ha raggiunto l’imbarcazione con circa 500 passeggeri a bordo che Alarm Phone ha segnalato in pericolo al largo della Libia, in acque internazionali. Il barcone, sovraccarico e a rischio a causa delle cattive condizioni meteo che segnalano raffiche di vento di oltre 40 nodi e onde alte, si trova in zona Sar Maltese e le autorità de La Valletta hanno assunto il coordinamento delle operazioni. Eppure, ancora una volta, a essere chiamato in causa è il nostro Paese. Come rileva Il Giornale in queste ore, infatti, «durante la notte, Alarm Phone ha continuato a puntare il dito contro l’Italia in una serie di messaggi lasciati sui social, rivelando insistenti chiamate al Mrcc di Roma».
Malta coordina le operazioni di soccorso, ma Alarm Phone pretende l’intervento dell’Italia
Chiamate e messaggi ultimativi, quelli lanciati nella notte da Alarm Phone, di cui Twitter registra pretese e toni: «Abbiamo ripetutamente contattato l’Mrcc italiano aggiornando sull’urgenza della situazione. Nella nostra ultima chiamata, ci hanno suggerito di allertare l’Rcc Malta, in quanto autorità competente. Chiediamo alle autorità di rispettare il loro dovere e soccorrere senza ritardi», dichiara con veemenza Alarm Phone in un messaggio lasciato online alle 21.54. E che dimostra, una volta di più, l’ennesimo tentativo di coinvolgere l’Italia in un’operazione che non sarebbe di sua competenza, esigendo prima un intervento in acque Sar libiche. Poi estendendo la pretesa in acque Sar maltesi.
La Geo Barents li raggiunge ma non riesce a intervenire
«Dalle 4 di questa mattina, l’imbarcazione in pericolo è visibile dal ponte della Geo Barents», spiegano da Msf. La nave di ricerca e soccorso di Medici Senza Frontiere, però, non ha effettuato ancora le manovre di soccorso. E ancora. «A causa delle condizioni meteo avverse, in questo momento non è possibile prestare soccorso senza compromettere la sicurezza dei superstiti, nonché quella dei soccorritori e soccorritrici di Msf», spiegano dall’Ong. Durante la notte a “ombreggiare” l’imbarcazione sono giunti anche due mercantili. «Chiediamo alle autorità di mobilitare sufficienti risorse di soccorso senza ulteriori indugi», chiede Alarm Phone, in contatto con i naufraghi. «Abbiamo consigliato loro di mantenere la calma perché qualsiasi salvataggio a causa del maltempo richiede tempo».
Migranti, i 92 passeggeri della Ocean Viking sbarcati a Salerno
Intanto, è arrivata nel porto di Salerno l’Ocean Viking, che ha raggiunto l’approdo campano dopo i soccorsi intervenuti mercoledì scorso in seguito alla segnalazione di pericolo e alle richieste di aiuto lanciate da un gommone sgonfio in difficoltà nelle acque internazionali al largo della Libia. Subito dopo il soccorso alla nave umanitaria era stato assegnato Salerno come porto sicuro di sbarco, a 880 chilometri di distanza dall’area delle operazioni. E lì sono sbarcati i 92 naufraghi, tra cui 9 donne e circa 40 minori non accompagnati. Una traversata, la loro, anche in questo caso resa difficoltosa dalle cattive condizioni meteo-marine.
Mentre a Lampedusa il maltempo blocca i trasferimenti
E allora, proprio le cattive condizioni meteo condizionano soccorsi, sbarchi e persino i trasferimenti. A Lampedusa, presa d’assalto da Ong e sbarchi fai da te fino a pochi giorni fa, il maltempo che da giorni imperversa sull’isola ha fermato non solo gli arrivi, ma anche i trasferimenti dall’hotspot programmati dalla Prefettura di Agrigento, d’intesa con il Viminale. I traghetti che fanno la spola con Porto Empedocle, infatti, non hanno raggiunto la più grande delle Pelagie a causa del mare in tempesta. Nel centro di contrada Imbriacola al momento ci sono 465 ospiti, gli ultimi a lasciare la struttura, domenica scorsa, sono stati 177 migranti.
I naufraghi bloccati sull’isolotto di Lampione soccorsi da un elicottero della Guardia costiera
Ieri, però, il mare mosso e il forte vento – con raffiche sino a 50 nodi – hanno reso particolarmente complesse le operazioni di salvataggio di 32 migranti rimasti bloccati sull’isolotto di Lampione. I naufraghi sono stati soccorsi da un elicottero Nemo della Guardia costiera. Impossibile, infatti, per le motovedette avvicinarsi alla scogliera in sicurezza. Per tre di loro, una donna incinta, un bimbo e un giovane uomo, è stato necessario il trasferimento al Poliambulatorio dell’isola per accertamenti.