Migranti, Schifani: «Risolvere il problema a monte, altrimenti avremo flussi incontrollabili»

5 Apr 2023 8:58 - di Fulvio Carro

La questione dei migranti ha risvolti diversi rispetto al passato e Schifani lo mette subito in chiaro. «Non credo che si tratti di centrodestra o centrosinistra», premette intervenendo a Radio Anch’io. «La situazione è cambiata in ordine alla instabilità notevole nell’area subsahariana, in particolare in Tunisia. Quindi, il problema si deve risolvere a monte, aiutando la Tunisia. Infatti, la sua instabilità determina flussi notevoli incontrollabili di masse. Se non si intercetta il problema sul nascere, difficilmente si potrà avere una possibilità di gestione di questa situazione».

Migranti, Schifani: a Lampedusa abbiamo fatto la nostra parte

«A Lampedusa abbiamo fatto la nostra parte, come Regione siciliana», specifica il governatore. «Due settimane fa abbiamo assistito a un momento di sbarchi senza precedenti. Abbiamo portato scarpe, coperte e altri beni di necessità. Se non si interviene sul ramo di carattere istituzionale nei confronti della Tunisia difficilmente avremo una soluzione». L’allarme migranti è alto, Schifani lo dichiara a chiare lettere. «Noi siamo alla vigilia di una dichiarazione di stato di necessità e di urgenza. Ci siamo confrontati anche con il ministro degli Interni e ci siamo riservati di valutarlo». L’iniziativa va valutata con il Ministero, «ma noi stiamo valutando la dichiarazione di stato di necessità ed emergenza. Sono convinto che non appena il tempo migliora si tornerà a una nuova ondata di sbarchi che già era messa nel conto. Per cui, se non si intercetta il problema sul nascere saremo sommersi da queste masse di migranti».

«Potenzieremo i centri accoglienza»

Ma non solo. «Potenzieremo alcune aree. Naturalmente anche Lampedusa va potenziata. Ma queste cose non si fanno dall’oggi al domani. C’è questa attività da parte del Governo. Il progetto è questo. In questi giorni incontrerò il responsabile delle Migrazioni e faremo il punto presso la sede della Regione».

Per continuare a leggere l'articolo sostienici oppure accedi