Migranti, sì del Senato al decreto Cutro: addio alle norme colabrodo della sinistra
Il Senato ha approvato il decreto migranti sull’ingresso dei lavoratori stranieri e sul contrasto all’immigrazione irregolare, noto come dl Cutro. Il testo ha ottenuto 92 voti a favore e 64 contrari, nessuno si è astenuto. Ora la parola passa alla Camera per la conversione in via definitiva, che deve arrivare entro il 9 maggio. “Siamo pronti ad avviare un esame celere per portarlo a conversione entro i tempi previsti”, ha detto il deputato di FdI, Riccardo De Corato, vicepresidente della Commissione Affari costituzionali, ricordando che il testo è il “simbolo della lotta agli scafisti e dà una stretta alla protezione speciale, anomalia tutta italiana”.
Addio alle norme colabrodo della sinistra: si torna alla legalità
Il decreto Cutro, infatti, come ricordato dal capogruppo di FdI a Palazzo Madama, Lucio Malan, supera “quelle norme che abbiamo ereditato dal centrosinistra che hanno consentito a chiunque arrivasse in qualsiasi modo in Italia di potersi fermare, attraendo nuove persone su quei barconi protagonisti di viaggi che spesso si trasformano in tragedie”. Un meccanismo dettato da una “presunta solidarietà”, ha sottolineato il senatore Roberto Menia, che ha aperto la strada all’emergenza continua e, soprattutto, lasciato campo aperto a trafficanti e scafisti. “Oggi c’è una emergenza, sono quadruplicate gli sbarchi, per questo c’è il commissario all’emergenza, le quote sono stabilite per tre anni invece che uno, le devono determinare gli scafisti?”, ha chiesto l’esponente di FdI, nel corso del dibattito in aula, dove ha ricordato che “l’immigrazione senza regole produce disordine, anarchia e tensione sociale”.
Cosa prevede il decreto Cutro
Tra le misure previste dal testo c’è una stretta sulla protezione speciale che, nata come strumento eccezionale, è diventato nel tempo un modo per aggirare le norme, tanto che nel 2022 le protezioni speciali accordate superavano sia gli status di rifugiato sia le protezioni sussidiarie. Il governo introduce norme volte a riportare questo tipo di protezione al suo stato di eccezionalità, con l’0biettivo di arrivare poi all’abolizione di quella che, per altro, si connota come un’anomalia anche in campo europeo. Si introducono, inoltre, strumenti per evitare i ricorsi a pioggia contro i rifiuti di protezione e che la procedura si trasformi in un lasciapassare sine die per rimanere sul nostro territorio. Sul fronte della lotta agli scafisti, poi, il testo introduce il nuovo reato di morte o lesioni procurate da parte di chi organizza il traffico illegale di migranti, punibile con il carcere fino a 30 anni, anche con la previsione di rimpatrio. Una norma questa fra le più contestate dall’opposizione (non solo parlamentare), secondo quale in buona sostanza la colpa di tragedie del mare come quelle di Cutro non sarebbe di scafisti e trafficanti ma del governo.
Gasparri scatenato contro l’opposizione: “Vi dico chi sono i veri disumani”
“Ieri tutti ci siamo commossi a sentire in Aula i nomi delle vittime di Cutro, ma vi invito a leggere gli esiti delle indagini della magistratura. Gli assassini non sono i membri del governo italiano ma gli scafisti che hanno gestito in maniera turpe quei viaggi e quelle operazioni, impedendo di telefonare e chiedere soccorso mentre facevano i video promozionali. I disumani sono i parenti di Soumahoro che sfruttano nei campi le persone che vengono dall’estero, i disumani sono gli scafisti”, ha detto in Aula il senatore azzurro Maurizio Gasparri, aggiungendo che “anche lo stato di emergenza serve per aiutare le amministrazioni locali, che non hanno i soldi per sfamare tutti quelli che sbarcano. Le Regioni e i Comuni che rifiutano lo stato di emergenza sono disumani”.
Rapani: “Il decreto Cutro guarda anche all’immigrazione regolare”
Il decreto Cutro, però, guarda anche all’immigrazione regolare. Infatti, oltre all’obiettivo della stretta sull’immigrazione irregolare, ha anche quello di regolarizzare il flusso dei migranti, per “programmare i flussi di ingresso in Italia in stretta correlazione con le esigenze del mercato del lavoro”. “Il dl – ha sottolineato il senatore di FdI Ernesto Rapani – si prefigge anche di regolare l’ingresso e il soggiorno, al di fuori delle quote, per chi ha un lavoro a tempo indeterminato, per i lavoratori autonomi, per il ricongiungimento familiare, per chi viene in Italia a studiare e formarsi professionalmente”.