Papa Francesco non sarà alla via Crucis, troppo freddo. Un ucraino e un russo alla decima stazione
Papa Francesco non parteciperà alla Via Crucis al Colosseo a causa del freddo intenso di questi giorni. “La seguirà da casa Santa Marta, unendosi alla preghiera di coloro che si raccoglieranno con la diocesi di Roma al Colosseo”. Così la sala stampa vaticana.
Papa Francesco non parteciperà alla via Crucis
Le guerre nel mondo saranno al centro delle meditazioni della spettacolare Via Crucis notturna (inizio ore 21,15) presieduta dal vicario di Roma, cardinale Angelo De Donatis. Secondo quanto trapela, alla decima stazione (“Gesù è spogliato delle vesti”) dovrebbero pregare insieme un giovane ucraino e un giovane russo. “Voci di pace dai giovani dell’Ucraina e della Russia” è il titolo della meditazione in cui i due ragazzi dovrebbero raccontare la loro esperienza.
Un ucraino e un russo alla decima stazione
“Gesù, per favore, fa che ci sia la pace in tutto il mondo e che tutti possiamo essere fratelli”, diranno i giovani. La prima testimonianza, sempre secondo quanto trapela, arriverà dalla Terra Santa. Il Vaticano quest’anno per la prima volta non ha anticipato i testi. Dovrebbero, sempre con il condizionale, essere i rifugiati di vari Paesi in guerra a portare la croce da una stazione all’altra. Dall’Ucraina alla Nigeria, dall’Iraq al Sud Sudan, dalla Siria alla Repubblica Democratica del Congo. Sono le vittime di quella “terza guerra mondiale a pezzi” di cui parla il Papa in ogni occasione.
La guerra e la sofferenza dei cristiani nel mondo
Nelle stazioni si potrebbe fare cenno anche alla sofferenza dei cristiani in alcune aree del mondo, come in Medio Oriente. O alle tensioni che stanno riemergendo in alcune aree, come nei Balcani. Sempre secondo le anticipazioni, sarebbero state coinvolte nell’organizzazione della Via Crucis del Papa le organizzazioni che maggiormente sostengono e aiutano i rifugiati in Italia. Mentre per l’Ucraina potrebbe dare un contributo la chiesa greco-cattolica di Santa Sofia a Roma. Che da un anno è lo snodo degli aiuti umanitari dall’Italia, e dalla Santa Sede verso Kiev, attraverso il cardinale elemosiniere Konrad Krajewski.
Nelle meditazioni anche la voce dei migranti
Lo schema della Via Crucis, in attesa dei testi ufficiali che dovrebbero essere diffusi nel tardo pomeriggio dalla Santa Sede, dovrebbe vedere al centro delle meditazioni anche la voce dei migranti che arrivano in Europa dall’Africa. L’appello di giovani dell’America Latina contro il narcotraffico e la corruzione che imperversa nei loro Paesi. E ancora: sarebbe prevista la testimonianza di un religioso della penisola balcanica. E di una suora dell’Africa centrale i quali evocheranno in particolare le sofferenze dei cristiani perseguitati.
Il Papa confermerà le bozze stasera
Bisognerà verificare se il Papa confermerà stasera le bozze di testo predisposte, per la prima volta non pubblicate in anticipo dal Vaticano. Lo scorso anno, dopo le polemiche per la presenza in una stazione di due amiche, una ucraina e una russa, Papa Francesco decise che la meditazione non fosse letta. Questo non bastò ad evitare l’incidente diplomatico con Kiev.