Pnrr, Fitto al Senato: “Inaccettabile scaricabarile sul nostro governo. Il debito deve essere utile”
Era molto atteso l’intervento del ministro Raffaele Fitto in Parlamento. E’ intervenuto in replica al Senato, dove si è svolta la discussione generale del dl sul piano nazionale di ripresa e resilienza. Il ministro ha rassicurato sulla bontà del piano e del metodo che il governo sta seguendo. “Il decreto si inserisce in una visione che questo governo ha avuto da sempre, che rivendichiamo: si è deciso di mettere assieme il Pnrr e il piano di coesione. Si è fatta una scelta di merito”. “Nel silenzio mediatico – ricorda Fitto- in sei mesi il governo ha fatto una prima scelta: di verificare con una relazione lo stato di attuazione delle politiche di coesione”. “Dobbiamo immaginare una terapia utile per dare al paese una soluzione”, ha spiegato il ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr.
Pnrr, Fitto al Senato: “Ottimo il confronto con gli enti locali”
I tempi ci sono tutti. “Dobbiamo essere a fine anno in piena corsa per le risorse del Pnrr e anche per le risorse del piano di coesione, che sono altri 40 miliardi. Questa consapevolezza in commissione è emersa- ha voluto precisare- in Aula è prevalsa invece una posizione politica, tranne da parte del gruppo di Azione-Italia Viva, che voglio riconoscere”. Ottimo il confronto con “i comuni, le regioni e le province. Che hanno guardato al merito del provvedimento e le risposte sono state utili. Abbiamo recepito molte delle loro indicazioni”. “Si è fatto un primo passo, si sono recepiti questi emendamenti. Se si legge il testo del decreto si trovano posizioni diverse da quelle sentite in Aula: mi chiedo se è stato letto il testo”, dice il ministro, tra gli applausi della maggioranza.
Pnrr, Fitto: “Chiediamo che si apra un confronto serio”
“Il governo ha fatto la scelta di mettere in campo un ministero per l’attuazione del programma”, ha rivendicato il ministro. “Il Mef mantiene la parte del monitoraggio, ci mancherebbe altro”, ricorda Fitto. “Si sta lavorando sul tema dell’efficienza. Nel decreto ci sono scelte che risolvono situazioni annose, misure che hanno chiesto i vari interlocutori, per accelerare sul Pnrr”. Poi ricorda a tutti la cornice entro cui si inserisce il piano. “Ci sono dati oggettivi da ricordare, il Pnrr è stato deciso prima della guerra: in un piano che ha circa 110 miliardi per opere pubbliche l’aumento dei costi delle materie prime ha certo un impatto”. E ha precisato alle opposizioni: “Le parole d’ordine sono serietà e responsabilità. Nessuno solo dopo pochi cinque mesi può fare lo scaricabarile sul nostro governo – dice -. Questo è inaccettabile. Chiediamo che si apra un confronto serio, con proposte concrete su cui discutere”. E ha concluso: “Dobbiamo utilizzare tutte le risorse, in modo efficace e efficiente: c’è il tema della qualità della spesa, non solo della quantità. Dobbiamo pensare che quel debito sia utile per il nostro paese”.