Pnrr, nessun passo indietro del governo. “Rimoduleremo le risorse e spenderemo fino all’ultimo euro”

3 Apr 2023 19:40 - di Eugenio Battisti

Dal governo nessun passo indietro sul Pnrr. Si utilizzeranno i miliardi messi a disposizione da Bruxelles fino all’ultimo centesimo.  Da Palazzo Chigi smentiscono qualsiasi ipotesi di rinunciare a parte delle risorse del Pnrr. Come ipotizzato dal leghista Riccardo Molinari. Anche se il dossier è di quello da far tremare le vene ai polsi. La sinistra continua a soffiare sul fuoco, gioca ad accerchiare il centrodestra con un crescendo di allarmismi fino a chiedere, Schlein e 5Stelle in testa, al governo di riferire in Parlamento.

Pnrr, dal governo nessun ripensamento

Ma sul tavolo del governo non c’è nessuna tentazione di rinunciare a parte dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. “Le risorse verranno solo rimodulate”, fanno sapere fonti autorevoli dell’esecutivo raccolte dall’Adnkronos. Al momento non c’è alcuna intenzione di rinunciare a parte dei fondi, messi a disposizione dall’Europa con il Next Generation Eu. “Quello che si sta facendo è rimodulare i fondi di spesa. Tutti fanno finta di non sapere. Ma in realtà tutti sono ben consapevoli che ci sono progetti non realizzabili al 2026“, dicono.

Rimodulare le risorse per evitare sprechi

Quei progetti, “verranno messi a terra con il RepoweEu, così da dilatare i tempi di qualche anno. Oppure dirottati sul Fondo di sviluppo e coesione, che non ha scadenza.  Le risorse così ‘liberate’ verranno riprogrammate su progetti fattibili”. Che proprio l’oggetto della interlocuzione in corso con l’Europa, come ha sottolineato il premier Meloni a margine del Vinitaly. Il capo del governo ha detto di non condividere l’allarmismo che legge sulla stampa.

Meloni: stiamo facendo un gran lavoro con l’Europa

Nessuna ipotesi di perdere le risorse. “Prendo invece considerazione -spiega Meloni –  l’ipotesi di farle arrivare a terra in maniera efficace. E tutto il lavoro che questo richiede è un lavoro che noi faremo. Come io ho detto forse prima di altri, su alcune cose bisogna verificare la fattibilità”. Intanto a partire da domani il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto sarà in Senato, diviso tra commissione e Aula, per il decreto sul Pnrr. E potrebbe andare presto in Parlamento come chiesto dalle opposizioni.

Osnato: porteremo a casa tutto quello che si può

Marco Osnato di FdI, presidente della commissione Finanze della Camera, respinge al mittente il racconto sulle divisioni nel centrodestra. “C’è qualcosa da ricalibrare ma non ci sono timori. Comprendo la posizione di Molinari ma preferisco orientarmi verso la soluzione Meloni”. L’esponente del Carroccio aveva avanzato l’idea di rinunciare a una parte dei fondi del Pnrr per evitare sprechi. “L’uscita di Molinari – prosegue Osnato – mi sembra logica dal punto di vista del metodo. Ma non la condivido dal punto di vista dell’obiettivo finale. Che è quello di portare a casa tutto quello che si può portare. Come ha detto il premier”.

Osnato: le due versioni del piano hanno creato problemi

Osnato ha ripercorso le tappe del Pnrr, a cominciare dall’esordio con il ministro Gualtieri. Una prima bozza che poi Draghi ha dovuto  modificare. “Ci sono state due versioni del Pnrr. Probabilmente lì c’è stato qualcosa che ha prodotto delle difficoltà. In Italia poi com’è noto i lavori pubblici sono sempre un problema. Tant’è vero che abbiamo messo mano al codice degli Appalti”.

 

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