Protezione speciale, Piantedosi illustra i numeri. E smaschera le bugie della sinistra

19 Apr 2023 17:41 - di Sveva Ferri
protezione speciale

Nel 2022 le richieste di protezione speciale accordate ai migranti hanno superato sia i riconoscimenti dello status di rifugiato sia le protezioni sussidiarie. A certificarlo sono i dati della Commissione nazionale d’asilo, riferiti alla Camera dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nel corso di un Question time che ha mostrato tutta l’inconsistenza e la strumentalità delle accuse dell’opposizione sul tema e sulla questione migranti più in generale.

I numeri della Commissione nazionale asilo sulla protezione speciale

“I dati della Commissione nazionale d’asilo riferiti al 2022 evidenziano che su 58.446 decisioni adottate sono state, al netto delle 33.407 decisioni di rigetto, 10.506 quelle di protezione speciale, mentre sono state 7.494 quelle riferibili allo status di rifugiato e 7.039 quelle relative alla protezione sussidiaria”, ha spiegato Piantedosi, sottolineando che ”da ciò emerge che, da quando è stata istituita, è stata concessa in numero significativamente superiore rispetto a quella per protezione internazionale e sussidiaria, mentre avrebbe dovuto costituire una ipotesi di eccezione”.

Solo il 5% dei permessi rilasciati convertito in permessi di lavoro

Inoltre, “solo una limitatissima percentuale, intorno al 5% dei permessi rilasciati, è stata convertita in permessi di lavoro, il che – ha chiarito il ministro – testimonia anche la inidoneità dell’istituto favorire reali percorsi d’integrazione del migrante nella nostra società, divenendo, in buona sostanza, un fattore distorsivo delle regole di ingresso e soggiorno previste dal nostro ordinamento”. 

Piantedosi: “La protezione speciale non può essere un espediente per eludere le regole”

L’intenzione del governo, ha aggiunto ancora Piantedosi, è “garantire che istituti come la protezione speciale tornino ad essere strumenti di tutela piena ed effettiva per le persone che fuggono da reali e oggettive situazioni di pericolo e non un espediente per eludere le regole in materia di ingresso e soggiorno sul territorio nazionale”. Dunque, il punto è sempre lo stesso: combattere l’immigrazione illegale e favorire quella legale, invertendo il trend che invece si è affermato negli anni di governo della sinistra, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. ”Il governo – ha ribadito ancora il titolare del Viminale – perseguirà in ogni direzione gli obiettivi di accoglienza e integrazione di un’immigrazione regolare. Ogni sforzo sarà prodotto per contrastare lo sfruttamento di esseri umani sia quello dei trafficanti che quello di affaristi del caporalato e della finta ospitalità mascherati da sostenitori e testimonial dell’accoglienza”.

Dal governo nessuna preclusione a considerare più quote d’ingresso

“Nessuna cancellazione dell’accoglienza diffusa è rinvenibile nei provvedimenti del governo né legislativo né amministrativo”, ha proseguito il ministro. È vero invece che “l’esecutivo in questi primi sei mesi di attività ha favorito i canali di ingresso legali in percentuali decisamente maggiori rispetto al passato”. E, ha spiegato il ministro, non ci sono “preclusioni a considerare ampliamenti delle attuali quote di ingresso, fermo restando che le valutazioni concrete si svolgeranno in sede interministeriale anche attraverso il confronto con le parti sociali”. Parallelamente l’Italia non si è mai sottratta al dover di salvare vite umane. Piantedosi, rispondendo alle interrogazioni, ha chiarito non grande fermezza che chi dice il contrario si avventura in illazioni non accettabili.

L’altolà di Piantedosi a chi offende i soccorritori: “Da inizio anno salvate 21.988 persone”

“Ritengo confutabili alcune considerazioni espresse nell’interrogazione secondo cui la tragedia di Cutro sarebbe stata l’occasione per complicare ancora di più le operazioni di soccorso in mare: è – ha avvertito – un’offesa e alla professionalità e alla dedizione delle nostre istituzioni deputate al soccorso, che dall’inizio dell’anno a oggi hanno portato in salvo 21.988 persone”. Quanto alla dichiarazione dello stato di emergenza sulla questione migranti “l’obiettivo del governo è quello di strutturare in tempi brevi, avvalendosi degli strumenti della legislazione emergenziale, un sistema di accoglienza flessibile in grado di fronteggiare volumi consistenti di ingresso senza compromettere gli standard qualitativi delle prestazioni”.

È la legge che vieta le trascrizioni con genitori dello stesso sesso, non il governo

Il Questione time è stato, inoltre, anche l’occasione per fare chiarezza su un altro tema mistificato dalla sinistra a fini propagandistici: le trascrizioni dei bambini di coppie Lgbt. “In Italia – ha ricordato il ministro – la formazione di atti di nascita recanti l’indicazione di genitori dello stesso sesso, nonché il riconoscimento della filiazione da parte di altro genitore avente lo stesso sesso della madre partoriente, non sono consentiti dalla normativa vigente e tale preclusione è ampiamente suffragata da consolidata giurisprudenza”. Allo stesso modo, ha aggiunto, è ”esclusa è la trascrizione di atti di nascita formati all’estero riconducibili a maternità surrogata, attestanti il riconoscimento di filiazione nei confronti del genitore d’intenzione, in assenza di un legame biologico tra lo stesso e il minore”. Insomma, è la legge che dice no alle trascrizioni, non il governo come sostiene la sinistra.

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