
Ramelli, da Anpi e sinistra i soliti diktat contro il ricordo: “Parate fasciste, le autorità intervengano”
Come ogni anno l’anniversario della morte di Sergio Ramelli, ucciso barbaramente 48 anni fa da un commando di Avanguardia Operaia, insomma da chi si proclamava antifascista, è stato macchiato dai soliti “saggi” di sinistra, bravi solo a dire cosa è giusto o sbagliato e chi va commemorato oppure no. L’Anpi si è messa di traverso e sono partiti i tentativi per boicottare il ricordo a Como e Milano.
Da Anpi e sinistra i soliti diktat contro il ricordo di Ramelli
Anpi e sinistra comasca, infatti, hanno lanciato il solito diktat sul fatto che “la parata fascista per Ramelli del 30 aprile a Como è uno scempio: va fermata”. Per poi continuare con la solita manfrina. “Non è ammissibile che Como città Messaggera di pace e sede del Monumento alla Resistenza europea debba subire questi oltraggi – ha sostenuto l’Associazione partigiani comasca con le altre associazioni – Commemorare Sergio Ramelli è umanamente legittimo. Ben altra cosa è utilizzare questo triste evento per trasformarlo in parata apologetica del regime fascista, che nulla ha a che fare con la pietà umana”.
Per gli antifascisti commemorare una vittima innocente è uno “scempio”
Stessa storia per Milano, nonostante il segnale di pacificazione che hanno voluto dare le istituzioni. Il sindaco Giuseppe Sala e il presidente del Senato, Ignazio La Russa, infatti, hanno partecipato alla commemorazione del diciottenne del Fronte della Gioventù ai Giardini Ramelli. L’Anpi, però, ha preferito concentrarsi sul tradizionale corteo dei movimenti che si svolge in serata, anche in questo caso intimando: “Le autorità lo impediscano”.
L’Anpi, infatti, si è rivolta “alle Autorità competenti, affinché impediscano un tale scempio a pochi giorni dalla giornata della Liberazione, richiamando al preciso ruolo che loro è assegnato da una Costituzione profondamente e nettamente antifascista: la democrazia deve essere difesa e garantita, prima di tutto e soprattutto da parte delle Istituzioni, applicando le leggi che impediscono il riemergere di movimenti pericolosi e antidemocratici”. Siamo alle solite: per l’Anpi e gli antifascisti è uno scempio commemorare un ragazzo ammazzato per la sola colpa di essere di destra. “Ammazzare un fascista non è reato”? Questo è il vero unico scempio!