Renato Zero snobba la Schlein: “Chi è? L’utero in affitto è assurdo, con tutti i bambini da adottare…”
E’ un Renato Zero sempre sul pezzo quello che in una lunga intervista al Messaggero parla dei suoi trionfali concerti in tutta Italia e analizza la situazione politica italiana con durezza e senza mandarlo a dire, come nel suo stile. Il cantante romano parla di “devozione dei giovani nei suoi confronti”, “mi chiamano maestro, gli anziani mi vedono e si commuovono... Mi sembra incredibile, però mi piace. Prendo questo affetto come la croce da Gran cavaliere che nessuno mi ha mai dato”. Poi Renato Zero va sui temi politici, e parla anche della Schlein, di cui inizialmente non ricorda l’esistenza.
Il sud e il tema della meritocrazia
Zero ha a cuore il tema della meritocrazia, “del tutto ignorata in Italia”. “Con la mia musica non mi sono mai sottratto per cambiare in meglio questo Paese: a 17 anni, per esempio, ho scritto Qualcuno mi renda l’anima contro la pedofilia. Quindi un riconoscimento per tutto quello che ho fatto penso di meritarlo”, spiega il cantante. Che poi denuncia un Sud “completamente al buio, a cui hanno staccato il contatore”. E attacca il sindaco Gualtieri. “Da Roma in giù siamo tutti extracomunitari. La mia città così in basso, io che sono nato nel 1950, non l’ho mai vista. E mi manca anche quella Roma puttanona che si dava a tutti, sorrideva e aveva sempre la battuta pronta”-
Renato Zero e la Schlein, bocciata sull’utero in affitto
I racconti di Renato Zero passano anche attraverso il tema della discriminazione di genere, che negli anni Sessanta, a uno come lui, lo avevano coinvolto personalmente. “Alla fine degli Anni ’60 uno come me non s’era mai visto. Me la sono vista brutta spesso. Quando mi insultavano per come mi mostravo mi salvavo con la dialettica. A chi mi voleva picchiare chiedevo: ‘Perché mi odi? Che cosa ti ho fatto? Ragioniamo’. Glielo dicevo in italiano forbito, li spiazzavo, e mi lasciavano stare”, anche se un giorno – racconta – qualcuno arrivò a picchiarlodavvero, senza motivo. Oggi, però quando gli chiedono delle battaglie di sinistra e della Elly Schlein, lui risponde così: “Chi è? Ah, certo. Si fa molta confusione con le parole. Non mi sembra ci sia urgenza di queste cose. Ci sono tanti bambini da adottare. Bisognerebbe snellire le pratiche per poterlo fare”.