Rocco Schiavone, nuova stagione, vecchie canne. Gasparri: “Basta con gli spot alla droga sulla Rai”
Nuova stagione di Rocco Schiavone, vecchie polemiche. Il poliziotto politicamente scorretto, nato dalla penna di Antonio Manzini, interpretato da Marco Giallini, ha dei vizietti ai quali i telespettatori sono ormai abituati.
Per chi non avesse mai letto i romanzi (editi da Sellerio) o visto le puntate, il vice questore Rocco Schiavone – in forza alla Polizia di Stato ad Aosta dove è stato trasferito da Roma per ragioni disciplinari – inizia la sua giornata lavorativa fumando marijuana.
Rocco Schiavone con la canna come il commissario Maigret con la pipa
Le canne di Giallini-Schiavone (per chi volesse minimizzare legga cosa dice il farmacologo Garattini sulle “droghe leggere”) sono come la pipa di Gino Cervi nel commissario Maigret. Nella puntata andata in onda il 14 aprile, il consumo delle canne “a scopo ricreativo” ha avuto diversi passaggi che non sono passati inosservati. Tanto da sollecitare l’intervento di Maurizio Gasparri che anche negli anni passati aveva sollevato critiche pesanti contro la fiction.
Gasparri: “Dietro la pubblicità alla droga c’è la responsabilità dei vertici Rai”
«Se servissero altri motivi per rendere urgente un cambio alla guida della Rai – dichiara il senatore di Forza Italia – ripropongo, sapendo di sollevare i latrati di eserciti di sostenitori delle tesi sbagliate, la vicenda della fiction trasmessa venerdì sera da Rai 2, con l”immaginario’ commissario Schiavone, che in piena fascia protetta, propaganda l’uso di droghe e addirittura ‘consiglia’ con quale vino abbinare la marjuana che fuma». «Non sono io un retrogrado – prosegue Gasparri – sono dei pericolosi irresponsabili quanti usano la televisione, e addirittura il servizio pubblico, per propagandare le droghe. A forza di minimizzare e di spacciare notizie false, si arriva a questo con la responsabilità evidente di tutti i dirigenti della Rai, dai massimi vertici a quelli delle fiction a tanti altri, che alzeranno le spalle ma non potranno sottrarsi a una condotta in palese contrasto con le leggi vigenti. Che ovviamente – prosegue il componente della Vigilanza Rai – mi sono già attivato perché vengano applicate. Con buona pace anche della presunzione di un attore-imbonitore che ha usato varie interviste per rivendicare il suo triste ruolo di propagandista delle droghe».
Poro Gasparri,vai bene con La Russa e la scordarella Meloni. Peccato che sei abituato a leggere D’Annunzio od accettare le bravate delle Olgettine di Berlusconi. Prova a goderti una puntata di Schiavone o di Montalbano,forse ti si aprirà la mente,oppure leggiti le “bravate dei fascisti in Africa quando gli ufficiali fascisti avevano le bambine scaldaletto.
Ho letto tutti i romanzi di manzini e li vedo riportati pari pari nelle fiction anzi le aspetto e se devo dire qualcosa non mi disturba assolutamente vedere del vizietto di rocco fa parte del personaggio poi dire che sia un inno alla droga c’è ne vuole proprio. Ben vengano fiction fatte e interpretate così bene e fedeli al testo
Servono commenti alle cretinate.
Era da tanto tempo che non ero così in sintonia con Maurizio Gasparri! Ritengo che la propaganda all’uso delle sostanze stupefacenti sia altamente pericolosa, che sia diretta od indiretta in entrambi i casi alimentano l’altamente pericoloso giustificazionismo che è alla base dei ragionamenti di chi parla per sentito dire ed è privo di vere conoscenze scientifiche in merito…
Ma facciamola finita. La serie di Rocco Schiavone è apprezzata da tutti e se qualcuno non avesse alzato uno stupido polverone nessuno avrebbe fatto caso alle scene “incriminate”. Gasparri ed altri invece hanno fatto in modo che si dovesse parlare di droga quando nessuno ne sentiva il bisogno. Fateci vedere questa serie in pace che di problemi seri ce ne sono tanti.
la DROGA UCCIDE prima le FAMIGLIE e sono fonte di Evasione Fiscale.