Sanità, Schillaci: potenzieremo la medicina territoriale. Rampelli: la rete dell’emergenza non funziona

14 Apr 2023 17:13 - di Redazione
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Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in un evento al ministero della Sanità ha detto che “su pronto soccorso, liste d’attesa, sanità territoriale”, il Governo ha già fatto “dei primi passi di un percorso di riforma più ampio per riorganizzare la sanità e salvaguardare la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale, grazie anche alle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza che costituisce la grande occasione che non possiamo sprecare – e che non sprecheremo – per rafforzare la nostra sanità pubblica”.  “La chiave di volta risiede nel potenziamento della medicina territoriale“, ha specificato.

Potenziare la medicina territoriale

Una prospettiva su cui si è soffermato in una dichiarazione Fabio Rampelli, osservando che “dopo decenni di chiacchiere, tagli e confusione arriva dal ministro Schillaci la chiave di volta, il potenziamento della medicina territoriale per dare ai ‘codici verdi’ un’alternativa all’intasamento dei pronto soccorso. Dobbiamo tuttavia ricordare che il disastro di questi anni è stato nel taglio dei posti letto a fronte di una medicina di prossimità che non spiccava il volo e a pagarne le conseguenze fatalmente è stata appunto la rete dell’emergenza, un errore macroscopico cui si aggiunge quello clamoroso sulla programmazione del fabbisogno di medici e personale sanitario”.

Alla sanità fin qui è stato destinato il 6% del Pil

“Vale la pena constatare – ha aggiunto il vicepresidente della Camera – che è stato fin qui destinato alla sanità il 6% del Pil, a fronte di una media Ocse del 7,2%, mentre i posti letto in Italia sono 3,14 ogni 1000 abitanti, a fronte di una media Ocse di 4,5. Il riordino su cui lavora il governo Meloni sarà fondamentale per garantire il diritto primario alla salute”.

Rampelli: recuperare il divario con le altre nazioni Ocse

“Dunque, a fronte di una capacità di creare nuova ricchezza e con le risorse del Pnrr, – ha puntualizzato il vicepresidente- sarà possibile recuperare il divario con le altre nazioni Ocse, investire sulle specializzazioni e abolire l’attuale sistema del numero chiuso per garantire un diverso accesso alle Facoltà di Medicina, realizzare la rete di medicina del territorio, decongestionare i pronto soccorso, abbattere le liste d’attesa, dare dignità professionale e retributiva a medici e infermieri della sanità pubblica. Obiettivi finalmente chiari – ha concluso Rampelli – per i quali lavoreremo alacremente”.

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