“Se vogliamo continuare la nostra razza”: lo disse una dem, ma per il Pd era solo una gaffe
La sinistra continua a fare polemiche intorno all’espressione «sostituzione etnica» usata dal ministro Francesco Lollobrigida in un ragionamento sul calo demografico. Immancabile è arrivata anche la richiesta di dimissioni, avanzata dal responsabile dem per l’immigrazione Pd Pierfrancesco Majorino. Eppure non molto tempo fa proprio nelle file Pd c’era chi, sempre sullo stesso tema, parlava della necessità di «continuare la nostra razza», senza per questo finire additato come «suprematista», per citare Elly Schlein.
Quando nel Pd c’era chi parlava della «nostra razza»
«Se uno vuole continuare la nostra razza, se vogliamo dirla così, è chiaro che in Italia bisogna iniziare a dare un sostegno concreto alle mamme e alle famiglie. Altrimenti si rischia l’estinzione tra un po’ in Italia», disse nel 2017 l’allora dirigente nazionale Pd, Patrizia Prestipino, che l’anno successivo fu “promossa” deputato e a dicembre di quest’anno, dopo la mancata rielezione, è stata assunta da Roberto Gualtieri come collaboratrice.
Ma in quel caso era solo una «gaffe» o il frutto dell’«emozione»
Certo, qualche polemica ci fu, ma la vicenda fu per lo più e immediatamente derubricata a «gaffe», come titolarono molti giornali. Si sdegnò Sinistra italiana, Nicola Fratoianni in testa, che però se la prese più per l’idea dem di istituire un “dipartimento mamme”, che per la cosa in sé: “Esiste solo la razza umana. Il caldo fa proprio male”, commentò. Dal Pd, poi, giunse qualche voce più o meno indignata, grosso modo sempre a seconda della corrente di appartenenza (Prestipino era fedelissima dell’allora segretario Matteo Renzi, ndr). Fra le più citate dalle cronache di allora c’è la presa di posizione di Michele Anzaldi, che a sua volta, deprecando l’uso del termine, assolse di fatto la collega dicendo che l’«emozione ti ha tradita». Una gaffe da comprendere, insomma.
Il silenzio dei vertici Pd e di Boldrini
Tacquero invece i vertici Pd e quelli sempre pronti a puntare il dito contro ogni virgola fuori posto. «Chissà che dirà la Boldrini…», ironizzò Matteo Salvini, che dev’essere rimasto con la curiosità: oggi non si rintraccia commento dell’ex presidente della Camera. A fine giornata Prestipino si scusò per l’uso del termine, scrivendo su Facebook che «certo è più facile fraintendere sul termine “razza”, uscito impropriamente ma che fa titolo, che sul contenuto dell’intero ragionamento». E così il caso fu chiuso.
La speranza di un «atteggiamento più costruttivo» da parte dell’opposizione
Ieri sera anche il ministro Lollobrigida ha ampiamente chiarito il senso delle sue parole, che nulla hanno a che fare col «razzismo», col «suprematismo» e con quelle che oggi Fabio Rampelli ha definito «accuse meritevoli di querela». Il ministro, quindi, ha auspicato da parte dell’opposizione «un altro tipo di atteggiamento, più costruttivo». Allo stato attuale, però, pure invertire il trend della denatalità appare obiettivo più a portata di mano.