Stampa e social cinesi sedotti dal processo a Trump: si sfogano per non parlare del regime di Pechino

5 Apr 2023 16:47 - di Redazione

Le scene, senza precedenti, dell’arresto di un ex presidente degli Stati Uniti stanno appassionando il pubblico cinese. Con la stampa ufficiale che, ovviamente, lo definisce come esempio della decadenza della democrazia a stelle strisce. Molti utenti di Internet seguono le vicende di Trump come una soap giudiziaria. L’agenzia ufficiale Xinhua sottolinea come l’ex inquilino della Casa Bianca – che nei quattro anni trascorsi scatenò una guerra commerciale con Pechino – al tavolo degli imputati “è un perfetto esempio delle divisioni sociali. Dell’alienazione sistematica e della decadenza culturale e politica. Di quelli che stanno diventato gli Stati divisi d’America”.

Trump, stampa e social cinesi impazziti per l’arresto dell’ex presidente

La tv Cctv ha dedicato molta attenzione e spazio ieri agli aggiornamenti da New York prima. E poi da Mar a Lago, dove l’ex presidente ha pronunciato il suo primo discorso dopo l’incriminazione. E proprio la sua frase sull’America sta andando al diavolo” è diventata uno dei trend principali di Weibo, il ‘Twitter cinese’. Attirando attenzione, ironie, commenti semiseri sul rischio di una nuova guerra civile americana. O anche semplici prese in giro. Come quella dell’utente che si è detto pronto “a scommettere che si ricandiderà alla presidenza una volta uscito da prigione a 231 anni”. L’idea, infondata, che l’ex presidente possa rischiare una lunghissima condanna sta rendendo popolare l’hashtag che tradotto suona “136 anni di prigione per Trump”.

Politologi al lavoro: gli utenti si sfogano per non parlare del regime

Poi c’è’ chi avanza le analisi politiche più varie. C’è, per esempio, chi spera che le crescenti divisioni politiche, che avrebbero “motivato” l’incriminazione di Trump, possano giocare a vantaggio della Cina. Nella crescente competizione e rivalità tra Pechino e Whashington. I motteggi contro l’ex presidente tycoon potrebbero anche avere una spiegazione psicologia: si prende di mira Trump per non poter mettere alla berlina il regime comunista. Liu Haiming, docente di giornalismo della Chongqing University, spiega che il grande interesse per il processo Trump è “uno show” per gli utenti dei social media cinesi. E la gente parla di lui in un modo in cui non possono parlare per dei leader cinesi”. “È liberatorio”, ha detto in un’intervista al Post, sottolineando che in Cina c’è una vera e propria passione per l’esplosivo ex presidente, considerato un ribelle anti-sistema.

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