
Tanti matti in giro liberi di uccidere. In memoria di Barbara Capovani serve una nuova legge sull’infermità
Barbara Capovani era una bravissima psichiatra. Non posso dirlo io, che non ho avuto la fortuna di conoscerla ma lo dicevano tutti. Ed era anche una bella persona. Una mamma di tre figli. Sappiamo com’è stata uccisa. E non vogliamo che venga uccisa due volte. Faccio una premessa. Da fine novembre ho lavorato con una serie di psichiatri per riformare gli articoli che disciplinano l’infermità e la seminfermità mentale. L’ho depositata i primi di marzo e ora sta per essere pubblicata
In questi giorni la psichiatria si è scontrata ancora intorno a ideologie che fanno male. L’idea della legge Basaglia è bellissima la sua applicazione meno. Pensare che le malattie mentali siano un’invenzione è sbagliato. Pensare che tutti siano malati, altrettanto. Ma l’omicidio Capovani non deve diventare motivo di scontro inutile tra le forze politiche. Il suo assassino è molto probabilmente un signore con un disturbo di personalità radicato. Alcune sue esternazioni sembrano toccare la follia ma c’è il sospetto che sia un antisociale furbo, che sa simulare bene i sintomi psicotici.
Tutto questo dovranno stabilirlo i periti. Ma pensare automaticamente che sia un “matto” significherebbe infliggere un altro dolore agli eredi di Capovani. La mia proposta di legge inserisce la discriminante psicotica nelle valutazioni peritali. E questo sembra un buon punto per separare i malati di mente che commettono reati dagli psicopatici.
Per questi ultimi non vogliamo certo la palla al piede in carcere. Chiediamo, anzi, sezioni speciali con alta umanizzazione delle cure. Ma non devono andare nelle Rems. Perché tolgono spazio ai malati veri. Perché già il disturbo antisociale dovrebbe sparire dai manuali. Se uno è un delinquente conclamato bisogna lasciargli il libero arbitrio. E ovviamente mandarlo in carcere.
Non vogliamo costruire una società di ghetti. Anzi. Vogliamo in un certo senso normalizzare i disturbi dì personalità che quasi mai presentano sintomi psicotici. C’è chi pensa retoricamente che dovremmo svuotare le carceri ( quindi anche per Messina Denaro o Izzo) e chi ancora pretenderebbe misure assurde. In mezzo c’è la razionale possibilità di separare le cose. Abbiamo costruito tanti falsi “ matti “ liberi di uccidere. E anche questa è una discriminazione verso assassini che, invece, giustamente hanno scontato la pena. Per questo spero che la mia proposta diventi legge. E che si cambi registro. Nell’attesa , seguirò la vicenda di Pisa e altri casi come quello di Scagni. Per amore della giustizia
*Vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera