Ultima generazione, inchiesta per associazione a delinquere: per i pm i gretini sono anche pericolosi

15 Apr 2023 17:13 - di Giovanni Pasero
Ultima generazione, Padova

Qualcuno dica alla Schlein e agli esponenti di sinistra che giustificano gli attivisti di Ultima generazione che i magistrati non sono dello stesso avviso. Per la Procura di Padova gli eco-vandali non sono infatti solo dei “gretini”, ma sono anche pericolosi.

Ipotesi di reato per i raid contro la sede della Lega

La Procura di Padova ha infatti indagato per associazione a delinquere i membri del movimento “Ultima Generazione”, responsabili di volantinaggi e provocazioni a tematica ambientalista in monumenti della città veneta. L’ipotesi di reato è stata formulata dalla Digos della Questura, che indaga dal 2020, quando fu eseguita la prima perquisizione a casa di uno dei promotori del gruppo, che negli ultimi anni ha compiuto blocchi stradali, imbrattamenti di edifici privati e storici. L’indagine ha permesso di impedire a settembre 2022 l’imbrattamento con vernice spray della sede regionale della Lega, in piena campagna elettorale.

Per la Digos Ultima generazione è una vera e propria associazione a delinquere

Le indagini della Digos sono iniziate nel 2020 quando comparvero in alcune vetrine di negozi del centro cittadino appartenenti a grandi catene dell’abbigliamento numerosi manifesti a firma di un altro collettivo ambientalista, “Extinction Rebellion”, in cui si criticavano gli investimenti sui “grandi affari distruttivi”. Dopo la prima perquisizione a quello che viene definito “uno dei promotori ed organizzatori del movimento ambientalista Ultima Generazione”, la Digos ha individuato, anche monitorando riunioni periodiche tenute in un parco pubblico di Padova, gli altri membri dell’articolazione padovana di “Ultima Generazione”. Tra le condotte illecite i blocchi alla circolazione stradale, il deturpamento o l’imbrattamento di immobili pubblici o privati con vernici, o di beni culturali come immobili di interesse culturale. In occasione di alcuni di questi blocchi la Polizia di Stato e quella Locale avevano evitato reazioni violente da parte degli automobilisti, con ripercussioni sul traffico cittadino delle ore di punta. Per il mancato imbrattamento della sede leghista padovana gli attivisti, pedinati dalla Digos, furono bloccati dai carabinieri, fatti intervenire per tutelare la riservatezza delle indagini.

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