Vinitaly, filiera da 1,5 milioni di posti di lavoro. Lollobrigida: “Meglio nei campi che sul divano col rdc”
Dal Vigneto Italia nascono opportunità di lavoro per 1,5 milioni di persone impegnate direttamente in campi, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche nelle attività collegate: è quanto emerge al Vinitaly, da una analisi della Coldiretti divulgata in occasione dell’appuntamento di Verona.
Al convegno su “Vino e Salute” sono intervenuti il Presidente Nazionale Ettore Prandini, il Segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo, il Consigliere Delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia e tre ministri del governo Meloni: il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida e del ministro della Salute Orazio Schillaci. Domani, alle 11, è previsto l’intervento del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Lololobrigida: “I nostri imprenditori agricoli hanno bisogno di manodopera”
«I nostri imprenditori agricoli – ha detto Lollobrigida dal palco del Vinitaly – hanno bisogno di manodopera esterna, quando manca quella interna. Un’altra cosa che va in parallelo fatta è mettere in condizione coloro che possono lavorare di capire che non è svilente lavorare in agricoltura o nell’allevamento».
«Lo dico a tutti quelli che pensano di poter stare sul divano a ricevere il reddito di cittadinanza – ha proseguito il ministro dell’Agricoltura – perché secondo loro quello nei campi è un lavoro indegno da consegnare solo a nuovi schiavi provenienti da fuori. Non è un modello di civiltà. Ognuno è libero di scegliere. ma chi non vuole andare a lavorare non può gravare sulle spalle degli altri». Lollobrigida ha parlato anche di flussi migratori. «In Italia, per dare supporto ad alcuni settori – ha detto – c’è bisogno di immigrazione legale. E il primo nemico dell’immigrazione legale è l’immigrazione clandestina. Sui flussi c’è la volonta di organizzarli seriamente, quello che non è stato fatto in questi anni, cercando di rapportarci con le nazioni di provenienza per fare formazione lavorativa ma anche linguistica e civica, per permettere una reale integrazione».
Tajani: “Dietro gli attacchi al vino e al cibo italiano ci sono altri interessi”
«Ci sono altri interessi dietro gli attacchi contro il nostro modo di mangiare e di bere. Noi continueremo a batterci, il governo italiano difenderà in ogni settore il nostro modello culturale. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Semmai siamo noi che dobbiamo portare più cose in Europa e non soltanto importarle. Se i ristoranti italiani sono così presenti in gran numero in tutta Europa vuol dire che questa dieta piace. Magari non piace a qualcuno in qualche ufficio a Bruxelles che non è mai stato in campagna e in fabbrica. Magari per parlare di industria bisogna essersi sporcati le mani”, ha aggiunto.
Schillaci al Vinitaly sul cibo sintetico: “Non sappiamo se ha effetti dannosi sulla salute”
«La proposta di legge approvata la scorsa settimana dal Consiglio dei ministri si basa sul principio di precauzione, un principio importante perché a oggi non ci sono evidenze scientifiche sui possibili effetti dannosi sulla salute umana e animale dovuti al consumo di alimenti sintetici». Intervenendo al convegno Vino e Salute, il ministro della Salute, Orazio Schillaci si è soffermato sul tema del cibo sintetico. «L’obiettivo- continua- è quello di garantire il massimo livello di tutela della salute dei cittadini e il ministero della Salute ha un’attenzione costante alla sicurezza degli alimenti, alla sana ed equilibrata nutrizione e all’adeguatezza alimentare». «È importante ribadire sempre- ha sottolineato l’esponente del governo – che la nostra nazione vanta una cultura agroalimentare fondata sulla dieta mediterranea che io definisco Italiana. Una dieta che apporta in modo equilibrato e bilanciato tutti i nutrienti, proteggendo dall’insorgere di molte malattie: diminuisce i fattori infiammatori, riduce i marker di stress ossidativo e di rischio cardiovascolare».
Schillaci al Vinitaly: “L’Irlanda equipara erroneamente il vino ai superalcolici”
In Irlanda sull’etichetta non fanno «differenza tra una bottiglia di vino e una di liquore, che come sappiamo, sono molto diversi». «Il vino – ha poi ricordato il ministro della Salute – ha una composizione differente. Contiene considerevoli quantità di composti fenolici con una spiccata attività antiossidante, e la quantità di alcol è inferiore ai superalcolici». «Less is better, meno è meglio, è il concetto condiviso dalla Comunità scientifica internazionale- ha concluso Schillaci- e alla base della cultura del bere a basso rischio: un approccio responsabile che tutti condividiamo».
Nella foto Ansa, all’inaugurazione di Vinitaly, a Verona, brindisi con alcuni ministri del governo e il governatore del Veneto, Luca Zaia.