Aggressioni alla stazione di Monza: immigrati irregolari finiscono nel centro per i rimpatri
Il Questore della Provincia di Monza e della Brianza, Marco Odorisio, ha disposto l’accompagnamento al CPR – Centro di permanenza per i rimpatri di Macomer e di Bari di due cittadini maghrebini, un tunisino e un marocchino irregolari sul territorio nazionale e responsabili di numerosi e gravi reati. Il primo cittadino collocato presso il CPR è un tunisino 25enne, irregolare in Italia dal 2017, e gravato da diversi precedenti penali per alcuni furti nei supermercati e per possesso ingiustificato di chiavi e grimaldelli. Il giovane veniva fermato, in evidente stato di alterazione, nella serata di martedì 2 maggio verso le ore 21 dagli agenti della polizia di Stato che intervenivano alla Stazione Ferroviaria di Monza per un’aggressione nei confronti di un altro cittadino straniero. Giunti sul posto, i poliziotti individuavano la vittima dell’aggressione. L’uomo ferito alla testa e sanguinante, indicava nel cittadino tunisino il proprio aggressore, che lo aveva colpito al capo con alcune pietre raccolte dalla massicciata. Nella lite veniva coinvolto un altro cittadino straniero, che si recava autonomamente al Pronto Soccorso per un trauma cranico.
Stazione di Monza, la colluttazione e l’invasione dei binari
I litiganti, nella concitazione proseguivano la colluttazione tanto da invadere i binari ferroviari, per cui il capostazione si vedeva costretto a fare arrestare la corsa del treno in arrivo, onde evitare più gravi conseguenze, interrompendo il traffico ferroviario per circa 20 minuti. Il cittadino tunisino, pertanto, individuato con certezza come il responsabile dell’aggressione, veniva accompagnato presso la Questura, denunciato per lesioni aggravate e messo a disposizione dell’Ufficio Immigrazione. Qui il Questore di Monza e Brianza ne disponeva il trattenimento con collocamento presso il CPR di Macomer.
Il cittadino marocchino e lo spaccio di droga
Il secondo, un cittadino marocchino nato nel 1960 e giunto in Italia nel 1990, otteneva un permesso di soggiorno a seguito di regolarizzazione, che tuttavia non rinnovava, in quanto privo di attività lavorativa e di risorse per il proprio sostentamento. Si allontanava pertanto da un percorso, sia pur avviato, di integrazione sul territorio nazionale, dedicandosi allo spaccio di sostanze stupefacenti, reato per il quale collezionava numerose condanne, per un totale di 13 anni di reclusione e 45 mila euro di multa. Veniva inoltre più volte denunciato per falsità in scrittura privata, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, falsificazione di monete, resistenza a Pubblico Ufficiale, ricettazione. A causa della sua irregolare presenza in Italia, veniva sottoposto alla misura alternativa dell’obbligo di firma dal Questore di Monza, ma non ottemperava all’obbligo.
La perquisizione nella cantina dell’abitazione
Nello scorso mese di febbraio veniva arrestato dagli agenti della Squadra Mobile di Monza in flagranza del reato di spaccio di stupefacenti, in quanto colto nell’atto di cedere a un connazionale circa 5 grammi di cocaina e successivamente trovato in possesso di 20 grammi di cocaina e 2.000 euro in contanti;
inoltre, la perquisizione estesa alla cantina dell’abitazione consentiva agli operatori di rinvenire ulteriori 100 grammi circa di cocaina e 332 grammi circa di hashish.
A seguito della decisione del Tribunale di Sorveglianza di Milano, che lo giudicava socialmente pericoloso, il Questore di Monza e della Brianza rigettava l’istanza di permesso di soggiorno presentata dallo straniero per i gravi reati ostativi al rilascio del titolo e ne disponeva l’accompagnamento e trattenimento presso il CPR di Bari.
I due stranieri, accompagnati presso i Centri di permanenza per i rimpatri da personale della Questura, grazie ai posti messi a disposizione dalla Direzione Centrale per l’Immigrazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vi saranno trattenuti per il tempo necessario all’esecuzione dei provvedimenti espulsivi per il loro definitivo allontanamento dal territorio nazionale. (ITALPRESS).