Al Bano: «Berlusconi? Lo rivaluteranno molto. Giorgia Meloni è una donna di carattere»
Ha festeggiato i suoi 80 anni all’Arena di Verona. «Pensi che quando ero un ragazzo manco sapevo esistesse, figurarsi se mi sarei immaginato di cantarci dentro a questa età», dice Al Bano n un’intervista al “Giornale”. E l’ha fatto con un grande show, con tanti ospiti, da Romina Power a Gianni Morandi, Umberto Tozzi, Arisa fino alla telefonata di Celentano in persona. E soprattutto, con nessuna intenzione di ritirarsi: «Ho ancora un sacco di cose da fare».
Al Bano e gli anni Settanta
Non si tira indietro, come al solito. E dice chiaramente che cosa accadeva negli anni Settanta quando, con la tristemente nota “egemonia musicale” voluta dai post-sessantottini molti artisti furono emarginati. Al Bano non usa espressamente questi termini, ma rende al meglio la situazione: «Avevo capito che noi cantanti classici eravamo considerati come “l’oppio dei popoli”. Quindi sono andato in Sudamerica o in Australia e ho rivissuto grandi successi. Come le rondini che sanno annusare la primavera, ho capito che la mia primavera era fuori dall’Italia. Momenti difficili. Morandi l’hanno massacrato in modo incredibile».
«Berlusconi ha un cuore grande»
Ora i tempi sono diversi. E un pensiero viene rivolto al Cav. «Lo rivaluteranno molto, ha scatenato tanta invidia ma ha un cuore più grande di tutte le sue aziende», sottolinea Al Bano. «Ricordo che, quando abbiamo attraversato la disgrazia di mia figlia Ylenia, lui mi mandava un telegramma al giorno. Ogni giorno. Se hai bisogno conta su di me. Anche Sophia Loren è stata molto presente. Invece il governo di allora… chi l’ha mai sentito?».
«Giorgia Meloni è una persona diretta»
Dovesse fare un duetto con Giorgia Meloni? «Le proporrei di cantare il nostro brano Libertà al posto di Romina». Magari ci sarà l’occasione. «Perché no, se lei ci sta, io sono pronto». E in un’altra intervista, a “Vanity Fair”, Al Bano parla così della premier: «Non la conosco personalmente. Però da quello che ho visto in televisione è una di carattere, di polso, diretta. Ho letto la sua storia: crescere senza il padre deve essere stato un trauma».
Al Bano: Quell’affronto al Festival di Sanremo del 2017
Ha un conto aperto con il Festival. «Embè, non dimenticherò mai l’edizione del 2017 durante la quale la giuria di qualità ha sparato a zero contro Di rose e di spine, che ho scritto insieme al gigante Maurizio Fabrizio. Sono stato cacciato via come fossi l’ultimo cane rognoso sulla Terra. Un’offesa su cui non posso passare sopra».