Anniversario del Senato, scivolone di Sgarbi: “Uno show alla Amadeus”. L’ira di FdI: “Parole fuori luogo”

8 Mag 2023 19:46 - di Lucio Meo

Un commento velenoso, che forse voleva essere spiritoso, quello di Vittorio Sgarbi alla cerimonia di questa mattina a Palazzo Madama per i 75 anni del Senato. Forse a caccia di gloria o di visibilità, nonostante la solennità dell’evento, al quale ha partecipato anche il Capo dello Stato, il sottosegretario alla Cultura s’è espresso con toni davvero sgradevoli anche nei confronti del presidente La Russa: “È stata una cerimonia inquietante perché il governo è stato sostituito da un’orchestra e il Senato sembrava una discoteca. Hanno parlato quattro mummie per poi far cantare ‘Fatti mandare dalla mamma’”, ha detto Sgarbi. “Se l’ho detto a La Russa? Glielo direte voi. Il governo non c’entra nulla. Non funziona che il presidente del Senato si trasformi in Amadeus”. Parole alle quali hanno replicato polemicamente diversi esponenti di Fratelli d’Italia. 

Senato, l’attacco di Sgarbi, la reazione di FdI

“La presenza del Capo dello Stato e della premier Meloni ha conferito alla celebrazione del 75mo anniversario della nascita del Senato della Repubblica un alto significato. E’ stata una iniziativa densa di emozione voluta dal presidente La Russa cui sono state rivolte dal sottosegretario alla Cultura Sgarbi delle critiche ingenerose e totalmente fuori luogo”, ha detto il senatore di Fratelli d’Italia Gianni Berrino. “Dispiace leggere sulla stampa infelici dichiarazioni di Vittorio Sgarbi sulla celebrazione del 75esimo anniversario del Senato della Repubblica. Il sottosegretario Sgarbi nell’attaccare il presidente La Russa ha mancato di sensibilità politica e in più ha offuscato una iniziativa, come quella di oggi, che rappresentava un doveroso tributo alle nostre istituzioni. Sgarbi oggi ha perduto un’occasione per restare in silenzio e, dispiace dirlo, credo che abbia passato il limite della decenza”, è invece il commento del vice capogruppo di Fratelli d’Italia in Senato, Antonella Zedda. “Il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi ha mancato di sensibilità politica nel criticare la cerimonia per il 75mo anniversario del Senato della Repubblica, che invece ha avuto apprezzamento unanime da tutte le parti politiche. Appare evidente che Sgarbi è in cerca di una facile visibilità, che oggi gli è mancata nel momento in cui non è stato citato nominalmente durante la cerimonia, al contrario del sottosegretario Mazzi. Vittorio Sgarbi è palesemente in crisi di visibilità e pur di farsi notare è riuscito perfino a paragonare il presidente La Russa ad Amadeus, che forse per La Russa non è nemmeno una offesa” dichiara l’altro vice capogruppo di Fratelli d’Italia in Senato, Salvo Sallemi. Ed ancora. “La musica pop ed i nostri artisti italiani, sono elementi fondativi della nostra cultura popolare, dispiace che in una Celebrazione così ben riuscita ci sia una voce discorde. Recentemente al Pantheon la cantante Alice ha omaggiato Battiato con un memorabile concerto, a conferma che non esistono luoghi che possono ritenersi profanati da musica o iniziative celebrative non consuete. Mi sarei aspettato i complimenti all’idea e alla realizzazione dell’iniziativa al Presidente La Russa dallo stesso Vittorio Sgarbi, che diceva di Paolo Conte alla Scala, “È un errore rendere questo tempio inaccessibile. La musica è universale come Dio, è aperta a tutti”, attacca Paolo Marcheschi, senatore di Fratelli d’Italia e capogruppo in Commissione cultura.

Il tricolore fisso nell’aula di Palazzo Madama

Intanto, arriva una decisione simbolica da parte della presidenza. La fascia tricolore che oggi ha trovato posto in Senato per la festa dei 75 anni dalla prima seduta dell’istituzione repubblicana, resterà nell’emiciclo. Una decisione, a quanto si apprende da fonti del Senato, che porta la firma del presidente di Palazzo Madama, Ignazio La Russa. “Una celebrazione che ho voluto e ho sentito come necessaria, perché ricordare la prima seduta del Senato vuol dire ricordare un momento in cui il popolo italiano ritornava ad essere veramente sovrano del proprio destino, andando ad onorare un’istituzione, come il Senato, che è ancora oggi presidio della libertà basata sui valori della Costituzione”, aveva esordito il presidente del Senato Ignazio La Russa aprendo le celebrazioni del 75esimo anniversario della nascita del Senato della Repubblica, la cui prima seduta fu riunita proprio l’8 maggio 1948.

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