Antifascismo e destra, Rocca ricorda il gesto nobile di Pertini al capezzale di Paolo Di Nella

16 Mag 2023 9:37 - di Eugenio Battisti

Emergenza abitativa, sanità, termovalorizzatore. I rapporti con il sindaco Gualtieri. Ma anche il ricordo personale della sua militanza giovanile negli anni 70 e inizio 80. La guerra civile strisciante, la demonizzazione della destra nei licei e nelle università. E la necessità di una pacificazione nazionale nel rispetto degli avversari. In una lunga intervista al Corriere della Sera Roma il governatore del Lazio, Francesco Rocca, presente lo scorso 25 aprile all’altare della Patria con le più alte cariche istituzionali, non si sottrae alla domanda delle domande, un’ossessione per la sinistra e la grande stampa. “Perché per la destra moderna è ancora un problema definirsi antifascista?” La risposta del governatore di centrodestra è articolata. E forse spiazzante.

Rocca: mi identifico nel gesto nobile di Pertini al capezzale di Di Nella

“Non posso non identificarmi nell’antifascismo nobile, autentico di un uomo straordinario come Sandro Pertini. Che fece visita a Paolo Di Nella all’Umberto I. Un gesto che ci commosse. Di Ferruccio Parri e dei fratelli Rosselli” dice Rocca. Ricordando la visita del presidente partigiano al capezzale del giovane militante del Fronte della Gioventù aggredito e ucciso da esponenti di Autonomia Operaia nel 1983. Un gesto che segnò l’avvio di una nuova stagione. Che finalmente riconosceva ai giovani di destra la dignità che la propaganda rossa aveva negato con gli slogan uccidere un fascista non è reato.

L’antifascismo di chi al liceo non faceva parlare la destra

“Al tempo stesso – precisa il governatore del Lazio – non posso associarmi all’antifascismo fascista che mi ha portato via un amico. E che colpiva a sprangate sotto scuola chi la pensava in modo diverso. Ricordo ancora la prima assemblea in quarta ginnasio: provai simpatia per quelli che volevano parlare, messi a tacere da chi voleva imporre a tutti i costi le proprie idee”.

De Angelis, un caso di bullismo mediatico

Parole chiare anche sulla nomina di Marcello De Angelis a capo della comunicazione istituzionale. “Ho trovato le critiche a De Angelis un’operazione di bullismo mediatico, è stato parlamentare di An dopo la svolta di Fiuggi, ha diretto periodici. Se non fossi stato certo delle sue capacità non me lo sarei portato in Croce Rossa”.

Emergenza abitativa, abbattere e ricostruire

Poi i dossier caldi sul tavolo della Regione. A partire dall’emergenza abitativa. “La mia idea è superare Corviale e le torri di Tor Bella Monaca. Costruire ed abbattere per un’edilizia che sia a misura d’uomo. La trascuratezza che abbiamo trovato negli immobili Ater è inquietante, centinaia di inquilini con reddito dichiarato di 80-100mila euro”. Progetti anche per gli alloggi studenteschi, tornati alla ribalta della cronaca con la protesta delle tende. “Stiamo studiando le misure per dare un sostegno ai giovani. Con lo scivolamento verso la povertà del ceto medio, forse andrebbero riviste le fasce di reddito per aiutare tutti quelli che he hanno bisogno”.

Le preoccupazioni sul termovalorizzatore

Sul termovalorizzatore alle porte di Roma, voluto testardamente dal sindaco Gualtieri, si dice preoccupato. “C’è un commissario che deve affrontare il tema, io però sono molto preoccupato. Il termovalorizzatore si deve fare per chiudere il ciclo dei rifiuti, ma il dimensionamento fa pensare che si stia gettando la spugna sull’economia circolare. Mi sembra che gli obiettivi che il Comune si è dato per l’aumento della raccolta differenziata (il 60 per cento nel 2026, ndr) siano modesti”.

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