Assalto Pd alla casa: Schlein e sindaci dem allungano le mani su immobili sfitti e affitti brevi
Assalto alla casa, i sindaci del Pd, con la benedizione di Elly Schlein, lanciano il piano emergenza abitativa. Che tradotto nella lingua del Pd significa attuare la campagna contro i vituperati proprietari di immobili, da sempre visti a sinistra come il fumo negli occhi. E così, soddisfacendo un famelica e atavico desiderio di esproprio popolare, tra norme green e diritti rivisitati e corretti, da Largo del Nazareno in sù e in giù, si punterebbe a requisire gli immobili sfitti e a impedire gli affitti brevi nelle grandi città. Tutto, con buona pace degli investimenti di chi, nel mattone, ha creduto e impegnato risorse e beni.
La casa nel mirino del Pd
Il tema è al primo punto dell’ordine del giorno di oggi, rilanciato tra gli altri da Libero, che a riguardo rileva: «Schlein vuole rilanciare il diritto alla casa – quello alla proprietà per lei non esiste –. Perché “si fa troppa fatica nelle città a trovare affitti”. E quindi? “Mettere sul mercato degli alloggi che sono sfitti. Dando aiuti. Intermediazioni. Garanzie”. Ed è qui che si scopre la manovra. Prendere gli alloggi sfitti. Alla faccia del mercato».
Assalto alla casa, il Pd della Schlein vuole allungare le mani sugli immobili sfitti
Un mercato che, da Roma a Milano, si mostra sempre più nella morsa di sindaci bramosi di allungare le mani dell’amministrazione pubblica sulle abitazioni private. Tanto per rispondere, con un colpo di mano, a caro affitti e carenze di strutture. Tanto per affrontare il problema senza dare soluzioni che competerebbero a un’amministrazione pubblica (una risposta urbanistica operativa che, per esempio, dalla costruzione di ostelli e spazi destinati agli studenti fuori sede, fino alla rivisitazione del servizio di trasporto pubblico, aiuterebbe senza penalizzare)… Premiando, nel frattempo, chi occupa abusivamente da anni immobili o interi edifici, facendo scempio di liste e graduatorie, diritti e tempi d’attesa di chi è religiosamente in attesa della liturgia dell’assegnazione di una casa popolare.
Casa, il Pd tra abusivi coccolati e regalini beffa
Come previsto nella capitale, per esempio, per effetto del regalo-beffa che il sindaco Gualtieri ha intenzione di elargire a una nutrita porzione di abusivi che occupano da anni il palazzo di un quartiere semi-centrale della capitale. Uno sfregio, quello che ha in programma il Comune di Roma, di cui si parla ormai da tempo e per cui è previsto un piano di ristrutturazione e di riqualificazione architettonica e urbanistica, successivamente al quale l’intera struttura verrà riassegnata agli stessi nuclei familiari che attualmente la occupano.
Demagogia e voglia di esproprio
Il disegno, insomma, è chiaro e in corso non da oggi. E se ancora non bastasse, si potrebbe ricorrere alle parole pronunciate dalla neo segretaria nella sua mozione congressuale per la conquista del Pd. Parole che esplicitano a chiare lettere: «Servono politiche innovative e coraggiose di intermediazione pubblica per recuperare al mercato degli affitti medi e lunghi una parte del patrimonio privato sfitto, per aumentare la disponibilità di alloggi a canone calmierato e rispondere alla domanda di quella fascia intermedia che non ha i requisiti per accedere alle case popolari, ma non riesce a vivere agli alti prezzi del libero mercato».
La supercazzola: se «non sei abbastanza povero per le case popolari, ti prendi quelle sfitte»…
Che tradotto dalla supercazzola demagogica significa, come spiega Libero: che se «non sei abbastanza povero per le case popolari, ti prendi quelle sfitte»… Un esproprio legalizzato a beneficio di occupanti abusivi e simili che bivaccano a spese altrui, non pagando canone e nemmeno le utenze alimentando un racket sulle spalle di chi è in graduatoria da anni…
Casa, la “longa manus” del Pd: da Sala a Gualtieri, il copione e le supercazzole dei sindaci dem
E a Milano, stesso copione. Con il sindaco Sala che, sul tema del caro affitti, recita anche a soggetto, minacciando interventi sulla proprietà privata per stangare gli affitti brevi. «Riguardo a un intervento sulla questione, sicuramente lo faremo», ha detto ieri il primo cittadino del Pd all’ombra della Madonnina. «C’è una concorrenza che non voglio definire sleale, perché l’economia funziona su domanda e offerta. Ma che fa danno alle città», ha aggiunto. «Bisogna intervenire anche su quello». E cita: «C’è un precedente che è Venezia. Quello che chiediamo è che venga esteso a tutte le grandi città», ha concluso mettendo una pietra tombale sul concetto stesso di libertà e di proprietà privata. Anche l’obiettivo propagandato da Sala, insomma, è chiaro: far successivamente introdurre una legge sugli affitti brevi e che consenta l’esproprio delle case sfitte o non adeguate agli standard di sicurezza.
Il programma dei dem: l’intermediazione pubblica per recuperare al mercato delle locazioni gli alloggi dei privati
Per di più, ciliegina sulla torta, nessuno dei sindaci dem nel suo allungare la longa manus dell’amministrazione accenna minimamente a compensare la mancata disponibilità del bene con un taglio delle tasse. O, nella corsa a penalizzare il privato, prevede un piano che davvero competerebbe al pubblico. Per esempio, uno su tutti, costruire ostelli per studenti fuori Milano. E collegarli con i mezzi pubblici… Nel frattempo, poi, gli abusivi se la godono e la giustizia ha tempi e modalità di sgombero da bradipo interdetto. Ma questa è un’altra storia…