Boschi: “Avanti con le riforme anche senza Pd e M5S. Schlein e Conte non hanno il diritto di veto”

8 Mag 2023 10:43 - di Redazione
Boschi riforme

“Le riforme vanno fatte anche senza Pd e M5S“. Parole di dialogo con il governo arrivano dal Terzo Polo in un’intervista a Libero di Maria Elena Boschi. “Noi non vogliamo usare le riforme per fare la guerra alla premier. Direi che questo è già un segno di grandissima responsabilità. Sul resto rimaniamo all’opposizione”. E’ già qualcosa, con un Pd e M5S che già stanno sulle barricate. “Penso che sia più saggia l’elezione diretta del premier, il modello del sindaco d’Italia. Penso – dice la deputata di Italia viva ed ex ministra per le Riforme- che la destra arriverà a proporci questo”.

Riforme, Boschi: “Non ho paura di un governo che decide”

In cosa consiste? Un premier che dovrebbe avere il potere di “nominare e rimuovere i ministri. Essere il vero capo del Governo e non un primus inter pares. Occorre avere un sistema di pesi e contrappesi, certo”. Se la ascoltassero Ezio, Mauro, Carlo Rossella e Massimo Giannini, oggi la “lincerebbero” . “La verità è che noi abbiamo una Costituzione figlia della Resistenza contro il fascismo – ragiona la Boschi-  e questo per me è bellissimo. Tuttavia la paura di un governo solido, ottanta anni dopo la notte del Gran Consiglio e la fine del governo del Duce, è vagamente anacronistica. Non ho paura di un governo che decide, ma di un Governo che rinvia, che perde tempo. Poi se il governo non funziona, alle elezioni successive si manda a casa”.

Riforme, Boschi: “Schlein e Conte non hanno il di veto”

Pd eM5S non sembrano molto disponibili ad altrettanta saggezza nel merito delle riforme a dialogare costruttivamente. E per la Boschi non è un problema affatto.   “In questo Paese esiste il diritto di voto – che va rispettato da tutti–. Ma non esiste il diritto di veto, nemmeno per Schlein o Conte”. Insomma, con o senza di loro, le riforme vanno fatte. Non le piace la presa di posizione di chi sostiene che un presidente eletto dal popolo o un premier troppo forte siano un rischio per la democrazia. Servirebbe – come proposta da Casini – più un “pater familias” e  non un uomo di parte. «No, non sono d’accordo – boccia l’idea nel principio la Boschi- .
L’Italia ha bisogno di essere governata, non coccolata. Se vogliamo che la democrazia abbia un senso, bisogna che chi vince le elezioni lo decidano i cittadini”.

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