Caro affitti, 660 milioni per nuovi posti letto: il governo risponde con i fatti alle tendopoli
Impazzano le tendopoli degli studenti universitari, quasi tutti “sindacalizzati”, contro il caro affitti. Seduti davanti agli atenei, tende e sacchi a pelo, si fanno sentire contro la speculazione abitativa e i prezzi esorbitanti degli alloggi studenteschi. Un’emergenza reale e di vecchia data, cavalcata però dai comitati studenteschi di sinistra come se fosse colpa del governo Meloni. E con l’immancabile passerella di politici solidali, Giuseppe Conte in prima linea, che sono stati a Palazzo Chigi e non hanno mai mosso un dito. Non poteva mancare la visita del sindaco Gualtieri agli studenti della Sapienza accampati di fronte alla Minerva. Tutti anti-meloniani, neanche a dirlo.
Caro affitti, Palazzo Chigi risponde con i fatti alle tendopoli
Ma c’è chi parla e chi risponde con i fatti. O meglio, con 660 milioni di euro, Da Palazzo Chigi l’azione per il “popolo delle tende”, come lo definisce Repubblica, è quasi immediata e molto concreta: lo stanziamento di fondi ad hoc per incentivare l’housing universitario. «Nel corso dell’odierna seduta il Consiglio dei ministri ha autorizzato, su proposta del ministro Raffaele Fitto, la presentazione di due emendamenti governativi al disegno di legge (conversione del decreto – legge n. 44 del 2023), attualmente all’esame della Camera», informa una nota della presidenza del Consiglio. Di cosa si tratta? Il primo emendamento riguarda le misure di incentivazione all’housing universitario. Ed è finalizzato – si legge ancora nel comunicato di Palazzo Chigi – ad allineare il testo normativo agli esiti delle interlocuzioni con la Commissione europea. Definite proprio nella giornata di ieri. Che hanno consentito di escluderne la natura di aiuto di Stato. L’emendamento conferma, anche a livello legislativo, l’immediata operatività delle misure. Che destinano 660 milioni di euro all’acquisizione della disponibilità di nuovi posti letto presso alloggi o residenze per studenti delle istituzioni della formazione superiore.
Stanziati 660 milioni di euro per nuovi posti letto e alloggi
A spegnere le polemiche e le strumentalizzazioni antigovernative nei giorni scorsi è sceso in campo il ministro dell’Università Anna Maria Bernini. «La mia stella polare sono gli studenti», dice. Ricordando che per risolvere il problema degli affitti il governo ha già stanziato 400 milioni per la disponibilità di circa 14mila nuovi posti letto. A questi si aggiungono 500 milioni per le borse di studio. «C’è chi fa campagna elettorale con e sulle tende degli studenti, e chi risolve il problema». La protesta è iniziata al Politecnico di Milano, dove la studentessa Ilaria Lamera si è accampata il 2 maggio scorso, denunciando l’impossibilità di sostenere il costo esorbitante delle case a Milano. Nei giorni successivi le tende si sono moltiplicate sostenute, con un tam tam più ideologico che sociale, dalla lista universitaria «Terna sinistrorsa». Dall’Unione Giovani di Sinistra Italiana, da Sinistra universitaria, dall’Unione degli Universitari e dalla rete “Cambiare Rotta”.