Conte-Schlein, ma che intesa e alternativa alle destre… Il leader M5S: non permetteremo al Pd di mancarci di rispetto

1 Mag 2023 11:54 - di Chiara Volpi
Conte Schlein

Giuseppe Conte e Elly Schlein si parlano a distanza: il primo in un’intervista a Repubblica. La seconda con una chiacchierata con La Stampa. Un dialogo da nuora perché suocera intenda, che alla fine traccia lo stesso finale: il mancato esordio di un “campo largo” che ancora non c’è e che difficilmente potrà nascere fintanto che le premesse sono quelle attuali. I due leader continuano a studiarsi a distanza con alterne vicende, avvicinamenti dubbiosi e sospetti reciproci di fondo che alimentano una dinamica che, a giorni alternati, ora ammicca all’avvicinamento, ora interrompe il dialogo. Due separati in casa della sinistra ancora distanti e ben lontani dall’allinearsi in quel fatidico campo largo, tanto profetizzato ma mai così lontano dalle rispettive posizioni. E lo dimostra, plasticamente, il fatto che alle prossime elezioni amministrative del 14 e 15 maggio, Partito democratico e Movimento 5stelle saranno alleati soltanto in sei capoluoghi su diciassette.

Pd-M5S, tra Conte e Schlein l’intesa è ancora lontana

Spiccioli di accordo che non consentono di parlare di convergenze e, ancora meno, di provare arrangiare un’alleanza strutturale a livello parlamentare. Questo matrimonio non s’ha da fare insomma. L’asse tra i due scricchiola e non trova un suo equilibrio politico. Conte e Schlein battibeccano a distanza, si annusano e si pungono. «Siamo all’inizio e non mi permetto di dare patenti e voti sul suo operato – dichiara non a caso netto, in un’intervista a La Repubblica, il leader M5S –.  Sono sicuro che su alcuni temi, ad esempio sul salario minimo, le sensibilità di Schlein possono essere compatibili con le nostre. Su altre, come noto, viaggiamo su binari differenti: dalla guerra alla questione dell’inceneritore». Prove tecniche di avvicinamento che portano i due numeri uno sempre più lontani da un punto d’incontro al centro. Tanto che il quotidiano che lo interpella chiede a Conte: il Pd resterà un avversario politico? La risposta è a dir poco dirimente…

Conte: va bene il dialogo, ma non permetteremo che il Pd ci manchi di rispetto

«Sarà anche cambiata la segreteria dem ma non è cambiato il nostro approccio: le intese si fondano su progetti comuni, su idee. C’è un dialogo con Schlein, ma deve essere chiaro a tutti che per noi non contano gli incontri di vertice. Ma le convergenze concrete sui temi, sui territori. E visto quel che è accaduto di recente, non permetteremo mai al Pd di mancarci di rispetto». Il barometro del giorno sembrerebbe indicare il gelo tra Pd e M5S. E la neo segretaria dem punta a provare a galleggiare e a tenersi sull’ondivago. Così, dalle colonne de La Stampa, archiviate per il momento passione glamour per colori e moda, torna a concentrarsi sul sudoku della politica e delle alleanze rinverdendo un cerchiobottismo che le consente di tenere le mani libere per giocare la sua partita nella partita. Quella che si profila da tempo: il match tra piddini e grillini.

Elly Schlein: «Pronti a unire le forze». Ma i punti di contatto sono davvero esigui

«Le sensibilità di Schlein possono essere compatibili con le nostre», ha esordito Conte nell’intervista citata, aprendo uno spiraglietto alla segretaria Pd. Ma è ben poco per coltivare il terreno inquinato di un’alleanza mai decollata. Così, Elly risponde a Giuseppi dalle colonne del quotidiano torinese e manda a dire che i dossier su cui marciare uniti sono ancora pochi, troppo pochi: salario minimo, sanità pubblica e contrasto al progetto del ministro Calderoli sull’autonomia differenziata. E spiega: «Continuiamo a sentire il bisogno, dopo la sconfitta di settembre e delle ultime regionali, di provare a unire le forze sui terreni di battaglia comune: la difesa della sanità pubblica, il contrasto al progetto Calderoli di autonomia differenziata, il salario minimo e la conversione ecologica». Unico vero punto di convergenza su cui le divergenze si assottigliano è quello della guerra in Ucraina.

Conte-Schlein, un dialogo che fa acqua da tutte le parti e fa naufragare il fatidico campo largo

Un tema su cui la Schlein non manca di obiettare, sostenendo: «Giusto sostenere il diritto alla difesa del popolo ucraino – spiega Schlein e continua – Mi convince meno infilare in questo dibattito la questione dell’aumento lineare della spesa militare. La strada – rivendica la segretaria – non è aumentare la spesa militare di ogni singolo Paese europeo». Ma sono ancora sfumature, niente di concreto. Ganci precari a cui però i due rispettivi leader guardano per potersi aggrappare in nome di un’accozzaglia giallorossa sempre in fieri. Un’intesa il cui cammino è disseminato di ostacoli e mine esplosive e che certo non porta alla costruzione del loro ambizioso progetto. Quello che la numero uno del Nazareno ribadisce ancora una volta: «Costruire un’alternativa alle destre». Una costruzione le cui fondamenta scricchiolano. E non poco.

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